MARNATE – «Purtroppo non dobbiamo andare molto lontano per trovare persone che questo Natale vivranno grandi difficoltà economiche. Ecco allora che ci è venuta l’idea di aprire un conto corrente comunale per raccogliere donazioni da destinare ai marnatesi bisognosi». Con queste parole il consigliere di Per Marnate, Silvia Elzi annuncia la proposta che la lista presenterà al prossimo consiglio comunale di sabato 19 dicembre. «Noi saremo i primi a rinunciare al nostro gettone di presenza, e speriamo che anche assessori e sindaco diano il buon esempio», commenta il capogruppo Roberto Pozzoli.
Gli aiuti non bastano
«Sono molte le famiglie del nostro paese che si trovano in difficoltà a causa della pandemia da coronavirus, e non sempre le misure statali, regionali e comunali sono sufficienti», esordisce Elzi. Che sottolinea poi l’importanza di interventi celeri per fronteggiare questa emergenza. «Spesso partecipare ai bandi richiede una serie di misure burocratiche, anche molto lunghe, mentre le bollette vanno pagate subito. Oltre a ciò – continua il consigliere – sono ancora troppi i cittadini che per qualche motivo rimangono esclusi dai sussidi».
Donazioni immediate e utili
Ecco allora una possibile soluzione: un conto corrente d’emergenza intestato al Comune sul quale tanti i privati cittadini, quanto le aziende e le associazioni possano fare dei versamenti. L’idea di Per Marnate è poi quella di istituire un gruppo dei capigruppo e del sindaco per decidere a chi rivolgere questi fondi, e devolvere velocemente le somme a chi ne ha bisogno.
Noi rinunciamo al gettone, e la giunta?
«Parlando con alcuni nostri concittadini – incalza poi Pozzoli – abbiamo percepito una forte esigenza di fare qualcosa per la comunità, di mettersi a disposizione di chi sta davvero vivendo un momento difficile. E noi stessi vogliamo dare il buon esempio e rinunceremo al gettone di presenza che riceviamo in quanto consiglieri comunali», annuncia il capogruppo. Esortando poi la giunta a seguirlo. «L’idea sarebbe che tutti, anche assessori e sindaco, devolvessero una parte del loro contributo all’iniziativa. Vedremo se accetteranno questa nostra mozione nel prossimo consiglio».
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