Pnrr, grande opportunità o grande incubo?

pnrr sala fontana antonelli

Le difficoltà per ottenere i fondi del Pnrr, il piano nazionale di ripresa e resilienza, erano note fin dall’inizio. Soprattutto per i Comuni più piccoli risulta essere un’impresa partecipare ai bandi europei, benché anche per le città più importanti non sarà una passeggiata incassare i contributi. Tutt’altro. La chiacchierata fuorionda tra Beppe Sala, sindaco di Milano, e Attilio Fontana, governatore della Lombardia, resa nota da La Presse e ripresa da numerose testate, conferma e rilancia le tante preoccupazioni che dominano la vicenda. I due, non esattamente gli ultimi tra i rappresentanti istituzionali della nostra regione, con un linguaggio anche colorito hanno sintetizzato la situazione, ponendo l’accento proprio sulle procedure previste per farsi finanziare progetti e interventi.

Un vera e propria sfida, dentro un ginepraio che soltanto municipalità attrezzate, con tecnici e funzionari in numero sufficiente e esperti della materia, riusciranno ad affrontare con successo. Un impegno notevole sulla strada dei 221 miliardi e rotti di euro che gli enti locali sono determinati a spendere, un’opportunità unica dopo anni di tagli, ma senza dipendenti sarà di sicuro complesso se non impossibile seguire i bandi, preparare i progetti, controllare che i soldi vengano spesi bene. Per avviare e completare le necessarie assunzioni ci vogliono risorse e tempi adeguati, che non ci sono. Risultato, in tutta Italia ci sono Comuni di ogni dimensione che non dispongono di professionisti e competenze per presentare i progetti ai ministeri, affidare i lavori, eseguirli e controllarli nei tempi previsti dal Pnrr.

 Con un problema in più, sottolineato proprio da Sala: in prevalenza i soldi prendono la direzione del Sud. Testuale: “Dobbiamo farci un po’ più furbi, fare sistema. Sono preoccupato del fatto che… sud, sud, sud”. Fare sistema, appunto. E’ un nodo che si cerca di sciogliere da anni, senza mai riuscirci. Ognuno per sé, come se non esistesse un domani. Incapaci, sindaci e rappresentanti istituzionali, di fare un passo indietro per farne due in avanti. In modo particolare a fronte della irripetibile occasione del piano, della valanga di soldi che si potrebbero spendere per uno degli obiettivi principali: la rigenerazione urbana. In altri termini, agganciare la ripresa grazie al Pnrr, salutato come la panacea di tutti i mali, diventato invece una sorta di incubo per gli amministratori locali e non solo.

Ha più di una ragione Emanuele Antonelli, sindaco di Busto Arsizio e presidente della Provincia di Varese, quando afferma che il Pnrr non lo fa dormire di notte. Il rischio è palese e diffuso: non riuscire a ricevere nemmeno un euro dei miliardi messi a disposizione dall’Europa. Questo sì che sarebbe un colossale fallimento. Per la politica, per il Paese.

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