Premio Padre Ignazio da Ispra per tre cittadini. Con il pensiero al suo fondatore

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ISPRA – Alla sala Serra del Comune di Ispra sabato 6 novembre si svolgerà alle 10.30 la diciottesima edizione del premio “Padre Ignazio da Ispra” organizzato dalla Famiglia Isprese 1985: questa sarà anche la prima edizione dalla scomparsa del suo fondatore e presidente Bruno Balzarini. Spetterà a monsignor Luigi Stucchi, vescovo ausiliare emerito di Milano e già vicario episcopale per la zona di Varese, conferire le tre onorificenze che andranno a Mario Aili, ultimo grande imprenditore di Ispra e sempre attento e disponibile alle esigenze della comunità isprese, ad Alessandra Serpellini in Magistri, per la sua opera come volontaria dal 1992 al 2019 nell’associazione di volontariato e solidarietà “Noi con Voi” di Sesto Calende, così come alla memoria di Rita Ferrari in Caravati per il medesimo motivo di Alessandra, ovvero l’opera di volontariato e assistenza gratuita nella struttura sestese.

L’arrivo del Covid aveva impedito la cerimonia

«Recuperiamo idealmente la cerimonia che si sarebbe dovuta svolgere domenica 23 febbraio 2020 e che purtroppo le note vicende legate al Covid ci avevano impedito di svolgere», ha sottolineato il direttivo dell’associazione isprese. «Sentiamo altresì la responsabilità e l’emozione dell’eredità culturale, immateriale e sociale legata al premio e alla figura del suo creatore Bruno Balzarini, essendo questa la prima edizione dopo la sua scomparsa nel febbraio 2019. Ringraziamo monsignor Stucchi per aver accolto il nostro invito, il parroco di Ispra don Maurizio Villa e l’amministrazione comunale per il supporto offerto per la buona riuscita di una manifestazione che vuole onorare, attraverso le attestazioni di benemerenza, coloro che si sono distinti, senza risparmiarsi, in ambito sociale a favore della nostra comunità».
Il premio, istituito nel 1985, è intitolato al frate missionario cappuccino nato nella cittadina lacuale nel 1880 e scomparso in Brasile nel 1935. Viene conferito, con cadenza biennale, a cittadini o associazioni ispresi che abbiano agito, nelle loro competenze e azioni, mossi dallo stesso spirito di solidarietà e carità proprie del religioso.

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