Pro Patria, chiavi in mano: onore o disonore? Del Favero saluta, Saporetti spala

BUSTO ARSIZIO – Porte aperte… alla Pro Patria. Prima il grazie sibillino di Angelo Ndrecka, poi la fine della sponsorizzazione con l’Istituto Clinico San Carlo di Sara Tosi, ora i saluti del portiere Mattia Del Favero e persino del fotografo ufficiale.

In casa biancoblù, dopo il deprecabile raid vandalico negli uffici societari e la ferma presa di posizione della presidentessa, si cerca di riportare un po’ di serenità nell’ambiente, stemperando quelle tensioni (figlie paradossalmente di un amore viscerale) venutesi a creare.

Saporetti… in campo

Il tutto senza mai perdere di vista la realtà di ciò che succede attorno, ben sintetizzata dal gesto virtuoso del tigrotto di Forlì Lorenzo Saporetti, sceso… in campo con t-shirt della Pro e pala per aiutare le popolazioni dell’Emilia Romagna colpite dall’ondata di maltempo e fango.

Ma a scendere in campo, per tornare alle piccole baruffe di casa nostra, sono state anche le massime autorità, dichiarandosi giustamente e doverosamente accanto a Patrizia Testa, ma ammettendo al tempo stesso – con i soliti giri di parole – che la politica di fatto non può fare niente.

La politica, la città e le chiavi

Una verità, purtroppo, che i tifosi della Pro Patria avevano già capito da tempo (Busto 81-Varese, campi d’allenamento in sintetico, giovanili fuori città, parcheggi…), sebbene faccia sempre uno strano effetto sentirlo dire e ribadire. Anche perché se Busto Arsizio è conosciuta in tutta Italia è grazie (anche e soprattutto) alla Pro Patria e non viceversa. Ragion per cui il pluricentenario simbolo sportivo e glorioso della città dovrebbe essere salvaguardato, protetto e custodito gelosamente, anzichè usato all’occorrenza.

Battersi per la Pro Patria insomma dovrebbe essere un onore non un peso, un orgoglio non un fardello, un dovere. Ma evidentemente nella sesta Città della Lombardia si preferisce ancora scendere in piazza a festeggiare lo scudetto di altre squadre, anziché provare a progettare insieme il ritorno in serie B. E se Patrizia Testa consegnasse davvero le chiavi in Comune, o in Sala Consiliare?

Del Favero, grazie di riconoscenza

In questo quadro un po’ sconcertante – ma parlare di Pro serve sempre a tenere accesi i riflettori, senza “parcheggiare” l’argomento – in casa biancoblù sono nel frattempo arrivati anche i saluti e i ringraziamenti del portiere di scuola Juve Mattia Del Favero, le cui autentiche lacrime di commozione versate in sala stampa resteranno una della delle immagini più vere e genuine della stagione

“Grazie Pro Patria per avermi permesso di tornare a giocare con continuità. Ne avevo davvero bisogno dopo due anni e mezzo veramente complicati per me. Non lo dimenticherò mai. Grazie anche e soprattutto ai miei compagni che hanno reso tutto più bello, un abbraccio ed un grande in bocca al lupo a tutti voi”.

Una foto e via

Tempi di saluti anche per il fotografo ufficiale Marco Giussani, a cui anche noi di M24 rivolgiamo il nostro professionale grazie.

“E’ stato un viaggio bellissimo. Migliaia di fotografie scattate, chilometri macinati, qualche delusione ma soprattutto quella gioia irrefrenabile che solo la TUA squadra sa regalarti. Grazie a tutti i giocatori che ho avuto l’onore di fotografare, allo staff, a tutte le persone che lavorano dietro le quinte, alla proprietà e a tutti i VERI tifosi che portano avanti con passione la storia e la tradizione di questa società. Un privilegio per me essere stato il fotografo di una società così storica e importante. Nel mio cuore ci sarà sempre il BIANCO-BLU E’ stato bellissimo! Grazie per queste 3 meravigliose stagioni insieme”.

Pro Patria chiavi Del Favero Saporetti – MALPENSA 24