Rho-Parabiago, Raccordo Y per Malpensa: è la volta buona? RFI fa ripartire l’iter

La confluenza dei binari di RFI e FNM tra Busto e Castellanza dove sorgerà il Raccordo Y

BUSTO ARSIZIO – Riparte l’iter per il quadruplicamento della ferrovia Rho-Parabiago e la realizzazione del Raccordo Y per la connessione tra la linea RFI e la linea di Ferrovie Nord tra Busto Arsizio, Castellanza e Legnano: RFI e Italferr, società del Gruppo Ferrovie dello Stato, danno il via alla procedura che porterà agli espropri dei terreni interessati dalle nuove infrastrutture. È uno dei primi atti formali per concretizzare il maxi-progetto da 800 milioni di euro che il governo Conte ha nuovamente inserito tra le opere prioritarie per la ripartenza nel Decreto Semplificazioni della scorsa estate.

La procedura

Il nuovo documento è datato 14 dicembre, firmato dall’ingegner Rosa Pannetta, della direzione Investimenti di RFI: è l’avviso di avvio del procedimento con il deposito e la pubblicazione (per visionarli) degli atti progettuali e la possibilità, per i proprietari degli immobili coinvolti dagli interventi ed ogni altro interessato avente diritto, di presentare osservazioni in forma scritta entro 60 giorni. È il passaggio che precede gli espropri delle aree su cui dovranno essere realizzati i nuovi binari.

L’opera

Il progetto di potenziamento della linea Rho-Arona di RFI prevede, in questo primo lotto, il quadruplicamento della tratta Rho-Parabiago e la realizzazione del Raccordo Y di collegamento tra la linea RFI e quella di Ferrovie Nord (“gemello” del Raccordo X riattivato più di 10 anni fa a Busto Arsizio) per garantire la connessione con Malpensa, oltre ad interventi di adeguamento su stazioni e fermate esistenti, la realizzazione di una nuova fermata a Nerviano e di una sottostazione elettrica a Legnano. Il maxi-intervento attende di essere realizzato ormai da almeno 15 anni. Per i pendolari della Varese-Milano è indispensabile contro la saturazione della linea ferroviaria, ma l’opera è decisiva anche per rendere sostenibile, sotto il profilo dei costi-benefici, la nuova tratta Gallarate-T2 Malpensa appena finanziata da Regione Lombardia.

Il precedente

Nel 2014 l’iter dell’opera fu stoppato dal pronunciamento del Consiglio di Stato che diede ragione all’opposizione dei comitati dei residenti che contestavano l’impatto del quadruplicamento dei binari sul contesto urbano. Nel frattempo però, si legge nell’avviso di RFI, «le integrazioni e gli aggiornamenti apportati in esito alle richieste del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici non incidono sotto il profilo tecnico sul progetto, né sulle autorizzazioni e/o pareri rilasciati dalle Amministrazioni nella riunione della Conferenza del 16 dicembre 2013». Quindi l’iter può ripartire spedito. Sarà la volta buona?

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