L’INCORNATA Messi e Ronaldo come Coppi e Bartali

ronaldo messi

Ha sbagliato un rigore e lo hanno disintegrato. Gettato nell’immondizia come l’ultimo degli scarti. Da giocatore insostituibile a fardello inutile. E fa sorridere sentire qualche detrattore ripetere come un mantra che il rigore parato è figlio della presunta guerra psicologica con l’eterno rivale, Cristiano Ronaldo autore di una tripletta la sera prima. Cristiano l’extraterrestre contro Lionel il predestinato. Due fenomeni assoluti, solo un piano sotto rispetto a Maradona e Pelé. Pensare che Messi abbia sbagliato perché schiacciato sotto il peso della tripletta a distanza, firmata dall’avversario, è offensivo per uno che ha vinto 4 volte la Champions e cinque volte il pallone d’oro. Uno che ha dato segni di assoluta onnipotenza calcistica. Più nel Barcellona che nell’Argentina, ma per dirne una, se non ci fosse stata la sua tripletta nell’ultima giornata del girone la sua nazionale avrebbe rischiato l’esclusione dal mondiale. Semplicemente non è un grande tiratore di rigori: sono già 25 quelli sbagliati in carriera, peraltro addirittura 4 degli ultimi sette calciati. Forse, anziché pensare a una sua sostituzione, sarebbe meglio che si astenesse per un po’ dal calciare dagli 11 metri. Ma Messi è Messi e non si discute mai. Forse sta vivendo un momento di appannamento, forse sta calando il suo livello di marziano e si sta avvicinando di più alla terra. Ma discuterlo per un rigore fallito, alimentando lo stucchevole paragone con Ronaldo è surreale. Meglio lui o Ronaldo? E’ come dover scegliere tra Coppi e Bartali, tra Manzoni e Leopardi, tra Rocky e Rambo, tra Lebron James e Michael Jordan. Meglio Federer o Nadal? Scegliere è solo frutto di un gusto, di una percezione soggettiva. Ma banalizzare tutto, raccontando che un campionissimo possa essere offuscato dall’immagine dell’altro, proprio non ha senso. Forse Messi rende al meglio in una squadra organizzata, cosa che non è mai stata l’Argentina anche quando la Pulce era atomica e nessuno si permetteva di giudicarlo male. Anche la favola di Ronaldo più decisivo non regge. L’ultimo europeo vinto dal Portogallo, Ronaldo era a mezzo servizio e non è stato neppure sfavillante. Messi come Ronaldo, anzi di più, ha timbrato le proprie Champions. Ha messo il punto esclamativo sui suoi successi. Attenzione perché poi d’incanto potrebbe riemergere zittendo quelli che ne stanno già celebrando il funerale. 

ronaldo messi – MALPENSA24