Samarate, Lega sempre più divisa. Astensioni incrociate in aula

SAMARATE – È la Lega dei cani sciolti. A Samarate è sempre più evidente che all’interno del partito ci siano correnti differenti. Il Carroccio perde pezzi in consiglio comunale. Ed è successo anche ieri, 28 giugno. Prima i consiglieri Maurizio Brambilla e Claudio Verga (ancora una volta) si sono astenuti alla variazione di bilancio. Poi è arrivata anche l’astensione di Laura Moi, l’unica in aula a non votare a favore della mozione presentata proprio da Brambilla per migliorare la sicurezza e la viabilità in centro città.

Ancora in crisi

La crisi del Carroccio a Samarate dura da mesi e il cammino prosegue incerto. Una crisi che viene ormai trascinata per i piedi, tanto che non è così raro vedere i leghisti prendere posizioni diverse in aula. Come ieri: Verga si è astenuto alle variazioni senza nemmeno dare spiegazioni della sua decisione e Brambilla si è limitato a un «sono rimasto coerente all’astensione del bilancio di previsione». Salvo precisare, poco dopo, che «sono già tre anni che non sono più tesserato Lega». Chiaro, non tutti possono essere sempre sulla stessa linea. Ma è anche vero che, in questo caso, è diventata quasi un’abitudine non trovare la quadra. Non è nemmeno più un caso che ad andare controcorrente siano sempre loro (Brambilla e Verga, appunto), mentre il partito – a partire dai silenzi del segretario di sezione Valentino Celotto – sembra ormai rassegnato ad avere dei rappresentati spesso in disaccordo con le decisioni del gruppo.

La mozione di Brambilla

Poi è arrivata la mozione di Brambilla, che per la seconda volta (dopo quella del 25 luglio scorso) condivide le sue istanze con il consiglio comunale come fosse un indipendente. Un documento dettagliato, con l’obiettivo di attirare l’attenzione sulla sicurezza della viabilità in centro e promuovere un percorso pedonale protetto su via Roma. Sono infatti molti i «disagi dovuti esclusivamente alla mancanza di rispetto delle norme sulla circolazione, alla maleducazione e menefreghismo dei soliti noti, coadiuvato dalla scarsità di controllo costante o permanente», ha detto. Situazioni che creano «oggettivo pericolo». Da qui, la necessità di «garantire maggior sicurezza di transito ai cittadini che vivono il centro». Come? Introducendo «elementi di arredo urbano a protezione di ingressi e uscite degli esercizi commerciali più esposti al passaggio radente dei veicoli», oltre a «inibire la sosta irregolare all’intersezione con via 20 Settembre». Quindi «salvaguardare i posteggi per motocicli, impedendo fisicamente il parcheggio di veicoli ingombranti». Fino all’istituzione di un divieto di sosta «anche sul lato nord di via San Protaso, dall’intersezione con via Palestro».

Tutti uniti. O quasi

Mozione che ha messo l’intero consiglio comunale d’accordo, anche le opposizioni. Tranne Laura Moi, che si è astenuta: ennesima nota stonata in casa Lega. A rincarare la dose, proprio Brambilla: «Nonostante non sia più tesserato Lega, come gruppo abbiamo sempre lavorato in questo senso», ha detto riferendosi ai temi proposti nella mozione. «Se poi qualcuno non ha potuto – o, peggio, non ha voluto – fare qualcosa per altri interessi, non lo so». L’imbarazzo è ormai papabile all’interno del partito. Considerando che manca soltanto un anno alle prossime elezioni, con il sindaco Enrico Puricelli già blindato per puntare al secondo mandato, le tensioni nel Carroccio potrebbero trasformarsi in una bomba pronta a esplodere. Al punto che non è strano ipotizzare sviluppi sorprendenti per il futuro.

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