Samarate parte attiva del feudo di Caianiello: Cariglino si ritiri dalle elezioni

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Noi siamo diversi!
Premettiamo siamo garantisti. La nostra storia è impregnata di una piena adesione ad una visione “calvinista” dell’impegno politico. Una visione, molte volte, anche troppo rigida. La stessa rigidità che dedichiamo all’impegno garantista. Anche oggi lo siamo ma, onestamente, a fronte della lettura di oltre 700 pagine del GIP è parecchio difficile esserlo in toto.
Dobbiamo dirlo: quanto avvenuto in questi giorni (scoperto solo dopo anni dove tutto era visibile) è un danno per tutta la politica e noi non ci stiamo. Noi siamo diversi, come tanti altri (a destra e a sinistra) che dedicano il loro tempo alla politica locale o di respiro regionale/nazionale.
Il “sistema feudale” presente in Forza Italia è una responsabilità politica oggettiva dei dirigenti di quel partito. E una responsabilità penale, ove i giudici lo decidano, a carico dei singoli. Nel caso di Varese la responsabilità politica (di una gravità inaudita e inaccettabile) è a carico di coloro o meglio di colei che è stata formalmente coordinatrice a livello provinciale (Lara Comi) poiché ha delegato – senza controllo – tutta la gestione del suo partito a chi oggi deve difendersi (secondo il quadro accusatorio) da gravi accuse sopportate da 700 pagine di intercettazioni, dichiarazioni e ricerche di prove. Abbiamo la fortuna di non essere elettori di Forza Italia ma proprio perché il danno colpisce tutti e tutta la politica, riteniamo di poter affermare che così tanto fango dovrebbe portare alla “automatica espulsione da ogni ruolo politico” dell’europarlamentare Lara Comi, la quale vorrebbe affermare il moto delle tre scimmie in un solo colpo: non vedo, non sento e non parlo.

Samarate è stata parte attiva e protetta del feudo Caianiello. Nessuno può nascondere che la “pseudo dirigenza locale” (il portabandiera Macchi Luca) è sempre stato salvaguardato, tutelato e protetto dal Mullah. Detto questo continuiamo a sperare che nessuno a Samarate sia toccato da questo drammatico evento in corso. Continuiamo a sperare anche se fortemente preoccupati. Noi siamo diversi: abbiamo una visione della democrazia trasparente e regolata (rispettosa delle regole). Quanto avvenuto comporta una valutazione sullo scenario samaratese. Noi speriamo che il corpo elettorale si renda conto “dell’inquinamento ambientale” che ha colpito (da tempo) Forza Italia. Noi speriamo che tutti (ma proprio tutti da destra a sinistra) decidano di ridurre il peso elettorale di questo partito sino a cancellarlo dalla possibilità di influenzare la politica locale. Dobbiamo tutti assieme costruire un “cordone sanitario” attorno a questo partito e ai suoi esponenti e dobbiamo invitare le persone stimabili che vi militano (dai dati di analisi dei flussi elettorali sempre meno) ad assumersi “ la responsabilità oggettiva” di separare la propria storia da questo “sistema feudale” e dai suoi sotto sistemi locali. Forse sarebbe opportuno che la candidata sindaco di Samarate di Forza Italia decida di separare la sua immagine, nello scenario di queste elezioni, da quella di Forza Italia. Occorre un gesto, occorre una parola, occorrono poche frasi. Forse sarebbe opportuno una riflessione. La candidata Cariglino (che ha tutto il nostro rispetto) dovrebbe riflettere sull’unica soluzione dignitosa che un candidato di Forza Italia ha in questo oscuro scenario: ritirarsi dalla competizione elettorale.
Occorre un cordone sanitario e un ritorno di massa al calvinismo politico. La candidata Cariglino ci dica una parola che attesti la sua lontananza da quanto sta avvenendo. Ci dica che per separare la sua immagine da quella dei dirigenti di Forza Italia coinvolti nel dossier di Gallarate, aderisce al nostro invito non correndo più con Forza Italia.
Tutto il resto è simile alla famosa frase di Montanelli: “turandomi il naso” ma, in questo caso, dovremmo ricordarci come è finita. Noi speriamo in aria pulita e naturale.

Alternativa per Samarate
Movimento Democratico e Progressista
Candidato sindaco Domenico Aiello

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