Samuele Martorana
Settanta minuti da incorniciare poi il buio. Finalmente si gioca domenica alle 15. È il giorno del derby, è il giorno di Parma-Spal. Buon Parma fin da subito, compatto e grintoso anche grazie al nuovo innesto Kucka. All’undicesimo Inglese si guadagna e poi trasforma il rigore dell’1-0. Primo tempo buono durante il quale attendiamo sornioni la Spal in attesa di pungere in contropiede. Nella seconda frazione troviamo il gol del raddoppio sempre con Inglese e andiamo vicinissimi in un paio di occasioni a segnare la terza marcatura che chiuderebbe il match. Chiuderebbe appunto: al ’70 la Spal riapre la partita con Valoti appena entrato, da quel momento black-out inspiegabile. Pareggio dei ferraresi con Petagna e a 3 minuti dalla fine Fares da fuori gela il Tardini. Complimenti alla Spal che ci ha creduto fino alla fine, passo indietro per noi. Non si possono buttare al vento punti importantissimi, forse qualcuno si sente già salvo e appagato ma non è così. Menzione d’obbligo per Yves Baraye, ultimo superstite della magica cavalcata dalla D alla A. Meritava l’esordio in serie A, noi tifosi meritavamo l’emozione di vederlo in campo. Perché le favole valgono mille volte di più della classifica.