Il segretario PD: «Non siamo la stampella del sindaco. Lega senza coraggio»

Busto Paolo Pedotti PD

BUSTO ARSIZIO – Hanno garantito il numero legale, salvato il consiglio comunale di ieri sera, martedì 23 luglio, ed evitato una figuraccia a una maggioranza già in “ciabatte” da spiaggia e telo mare al collo. Per senso di responsabilità, spiegano i consiglieri del Partito Democratico che ieri hanno scelto di non disertare la sala Esagonale. Per fare da stampella all’amministrazione pensano (sfregandosi le mani) molti esponenti della maggioranza stessa. Della scelta del Pd, della situazione politica delicata e dei timori di una città bloccata parla il segretario cittadino dei Dem Paolo Pedotti.

Pedotti, partiamo dal consiglio comunale di ieri sera. Non è la prima volta che correte in soccorso della maggioranza. C’è chi vi considera il salvagente del sindaco. E’ così?
«Direi proprio no. Far mancare il numero legale al consiglio di ieri significava solo rinviare di un paio di giorni. Con il rischio che la presenza del PD diventasse inutile, in seconda convocazione, ai fini del voto. Abbiamo evitato lo scontro e fatto una scelta responsabile nei confronti della città».

Una scelta la vostra che non tutti hanno capito fino in fondo. La decisione ha creato tensioni al vostro interno?
«Più che tensione ha creato condivisione. Raggiunta discutendo tra di noi. Non c’era alcuna ragione politica per stare fuori dal consiglio ieri sera».

In maggioranza la pensano diversamente. Anzi c’è chi sotto sotto sostiene che l’amministrazione avrà vita lunga e facile finché ci sarà un’opposizione “morbida”. Vi sentiti chiamati in causa?
«Non scherziamo. La durata di questa amministrazione non dipende certo da noi. Pesa molto di più la paura di rompere l’alleanza del centrodestra. Hanno visioni opposte su temi strategici eppure vanno sempre alla ricerca estrema del compromesso, pur di non rompere. E’ troppa alta la posta in gioco e poi il centrodestra, compresa la Lega, sa bene che se si divide, di colpo, fa diventare competitivo il Partito Democratico. Il vero timore però è un altro».

Quale?
«Che se continuano a litigare tra loro e non avere una visione strategica comune si bloccano tutta una serie di azioni e progetti. Insomma si paralizza la città».

Ieri però il sindaco ha dimostrato il contrario visto il popò di progetti presentati in consiglio e pronti a partire, non crede? 
«Attenzione, perché se da un lato sono stati annunciati interventi attesi da moltissimo tempo, dall’altro questa maggioranza sta dimostrando di non avere una visione a lungo termine».

Palaginnastica, comparto di Beata Giuliana, ospedale unico, sottopasso di Sant’Anna. Dall’elenco si direbbe il contrario, invece?
«Non fermiamoci all’elenco. Prendiamo gli interventi previsti a Beata Giuliana. Credo che un sindaco e una maggioranza che abbiano un’ampia visione non debbano arrivare ad affermare “noi facciamo queste opere, poi sulla viabilità vedremo cosa propone la Regione”. Stiamo parlando di interventi che andranno a impattare non poco su quel quartiere. Forse non bisognerebbe attendere cosa dirà la Regione, ma arrivare con proposte già studiate ed elaborate. Oppure su Accam: in maggioranza c’è la posizione della Lega più vicina ai Cinque stelle e quella del sindaco che anche ieri ha fatto capire che è ben diversa, anzi opposta».

E di mezzo c’è una giunta zoppa e un rimpasto che non quaglia. Come finirà?
«Sono curioso di vedere quale quadra troveranno. Sono certo che la troveranno. Anzi me lo auguro perché da più di due mesi questa amministrazione ha lasciato Busto in una sorta di limbo».

Eppure nel centrodestra nessuno sembra voler accelerare. Un segnale di tranquillità?
«La tranquillità di questa maggioranza è garantita dalle percentuali della Lega. Che ha dimostrato di comandare, come conferma la nomina di Giampiero Reguzzoni in Agesp. Insomma il sindaco sta cercando di smarcarsi per quanto possibile dai partiti e di far passare la sua amministrazione come fortemente civica. O comunque non troppo piegata alle logiche partitiche. Ma non potrà reggere a lungo. Prima o poi anche lui si dovrà rassegnare al fatto che la sua è una maggioranza a trazione leghista».

segretario pd sindaco lega – MALPENSA24