Tutela dei boschi di Sesto, il sindaco Buzzi: «Approfondimenti nel prossimo Pgt»

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SESTO CALENDE – «Secondo le normative regionali non è più consentito ai Comuni redigere Piani di indirizzo forestale (Pif) in stralcio. L’amministrazione, però, ritiene che specifici approfondimenti, visto che i boschi rappresentano un patrimonio importante per il territorio, potranno essere eventualmente introdotti nel prossimo Pgt». Sono le parole del sindaco di Sesto Calende, Giovanni Buzzi, in risposta all’interpellanza presentata dal consigliere di minoranza Simone Danzo (Sesto2030) durante il consiglio comunale dell’8 aprile. Al centro della questione, il tema sensibile della gestione e tutela dei boschi. Soprattutto dopo gli incendi che hanno coinvolto – fra gli altri in tutto il territorio – le aree verdi in via San Giorgio e a Lisanza. Solo per citare i più recenti. Nello specifico, le richieste del gruppo di opposizione si sono concentrate sulla possibilità di creare, appunto, un Pif in stralcio («solo per il territorio comunale») in grado di imporre una serie di previsioni, come «decidere il perimetro delle aree boscate, sottoposte ai vincoli paesaggistici, e stabilire regole, limiti e criteri per i cambi di destinazione d’uso del suolo e del bosco».

L’importanza del Pif

Il Pif, ha ricordato Danzo, è uno strumento «di analisi e di indirizzo per la gestione dell’intero territorio forestale assoggettato al piano» e «di raccordo tra pianificazione forestale e territoriale». Ma anche «di supporto per la definizione delle priorità nell’erogazione di incentivi e contributi» e volto «all’individuazione delle attività selvicolturali da svolgere». La sua redazione spetta al Parco del Ticino, «che non sta procedendo in questo senso per problemi di risorse». Con la conseguenza che difficilmente il Parco potrà portare avanti «con le sue forze» un Piano per tutti i Comuni che ne fanno parte. E l’ipotesi, quindi, di puntare sull’eventualità di redigerne uno in stralcio, «solo per il territorio comunale». Un modo per sottolineare «l’importanza che può rivestire l’ottenimento di questo documento per le attività del settore presenti sul territorio sestese, come imprese agricole e boschive, per accedere ad esempio ai bandi». Da qui la richiesta di chiarimenti sulle intenzioni dell’amministrazione in merito. E, nel caso, sui tempi d’avvio delle procedure.

Niente stralcio, si punta al Pgt

A mettere le cose in chiaro è stato il primo cittadino. A partire dal fatto che il Comune di Sesto «non rientra nel Pif provinciale, perché soggetto al Piano territoriale di coordinamento del Parco del Ticino, cui spetta la gestione e la pianificazione forestale». Fino a poco tempo fa, ha aggiunto, era possibile procedere con i Piani stralcio, «da redigere esclusivamente in occasione del Pgt». Una modalità che a oggi non è più possibile seguire, come stabilito dalle nuove normative regionali. E ancora: Buzzi ha puntualizzato che «i Pif sono strumenti che individuano a priori i boschi non trasformabili, quelli trasformabili con limitazioni e quelli trasformabili (principalmente i boschi di frangia)». Da intendere come aree «da convertire in altro, sia a fini urbanistici che per l’agricoltura: non ci pare una priorità in questo senso». Secondo il quadro attuale, quindi, «l’amministrazione non ha strumenti per dotarsi di questa forma di pianificazione». Ciò non toglie «che specifici approfondimenti di tipo forestale, insieme al Parco del Ticino, potranno essere eventualmente introdotti nel prossimo Pgt». Sì, perché «i nostri boschi rappresentano un patrimonio importantissimo e una risorsa per la comunità».

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