Somma, Barcaro abbandona l’aula. Abbandona anche la Lega?

SOMMA LOMBARDO – Alberto Barcaro, leghista disobbediente. Quel che accade a livello provinciale, dove è già arrivata – almeno sulla carta – l’espulsione dal gruppo tra i ruggiti di Sergio Ghiringhelli, trova la sua immagine speculare tra le fila locali. A Somma Lombardo, è stato lui ad aver improvvisamente abbandonato l’aula durante l’ultimo consiglio comunale dello scorso 26 aprile. E le voci girano: c’è chi dice che dal Carroccio gli sia arrivata indicazione di farsi da parte anche in città, da leggere come un “invito” a dimettersi da capogruppo. A meno che non voglia continuare a rappresentare un partito che di fatto non lo riconosce più. Nemmeno se gode della totale fiducia del segretario cittadino Matteo Zantomio.

Abbandona l’aula

Il caso è ormai noto: nonostante le direttive del partito, Barcaro ha accettato le deleghe dal presidente Marco Magrini. Che governa a Villa Recalcati anche con il Pd. Inevitabili le reazioni dei vertici leghisti, che senza pensarci due volte da via Bellerio gli hanno scucito l’Alberto da Giussano dalla giacca. Fuori dal partito, dunque. Ma il regolamento comunale non prevede la cacciata dal gruppo consiliare, bensì soltanto le dimissioni volontarie che Barcaro non sembra aver alcuna intenzione di rassegnare. Quindi, che fare? Intanto, all’ultima seduta, il leghista (o ex) ha lasciato l’aula dopo pochi minuti. E successivamente ha diffuso una nota in cui dice che «ho avuto un problema e mi sono dovuto assentare». Insistendo inoltre sulla presenza di cavilli tecnici, legati al regolamento per i collegamenti da remoto e alla mancanza del numero legale per garantire l’immediata eseguibilità dei punti discussi. Ma ci sono anche altre versioni sui motivi che lo hanno spinto ad abbandonare la Sala del Camino.

Il leghista non leghista

L’altra spiegazione si appoggia sulle direttive del partito. Che lo starebbe invitando caldamente, se non a uscire dal gruppo, quantomeno a rinunciare al suo ruolo da capogruppo della Lega sommese, togliendo dall’imbarazzo i suoi compagni di partito e il resto della coalizione che lo ha sostenuto nel 2020 come candidato sindaco del centrodestra. Ma soltanto lui può farlo. Rifiutare significherebbe “divorzio in casa“, con strascichi politici facilmente immaginabili. Accettare sarebbe invece un atto di chiarezza: Barcaro oggi siede di fianco ai leghisti, senza essere considerato un leghista. La domanda è: ne vale la pena?

La nota integrale di Barcaro

Di seguito la nota integrale diffusa da Barcaro dopo aver abbandonato la sala consigliare di Somma lo scorso 26 aprile:

Le problematiche che il Presidente non vuole mettere in primo o secondo piano potrebbero non interessarci in quanto in Consiglio Comunale prima di tutto si devono rispettare i regolamenti. Io ad inizio Consiglio ho avuto un problema e mi sono dovuto assentare. Ci fosse stato il regolamento per lo svolgimento dei lavori in modalità remota, magari avrei potuto partecipare, non per dare l’immediata esecutività ai punti all’ordine del giorno. L’Assessore al Bilancio era presente collegata da remoto, che il Presidente del Consiglio dica che “abbiamo pensato di concedere questa deroga all’Assessore come già avvenuto nel periodo Covid” fa sorridere. Nel periodo Covid erano previsti i Consigli Comunali e le Giunte online da una norma sovracomunale, Anci dopo il Covid ha inviato a tutti i Comuni un regolamento da approvare per dare a tutti la possibilità di partecipare ai Consigli Comunali anche da modalità remota. Dopo varie sollecitazioni nel nostro Comune stiamo ancora aspettando l’approvazione, evidentemente non è una priorità visto che la Giunta ha approvato da tempo la possibilità di effettuare le Giunte in modalità mista. Il Segretario Generale ha detto che “è previsto dal regolamento di contabilità all’organo di revisione di intervenire da remoto, l’Assessore non è componente dell’organo consigliare, non incide nel quorum, l’Assessore è un organo che interviene per questioni di carattere tecnico e questa norma per i revisori abbiamo valutato che può essere applicata anche all’Assessore”. Certamente, ma l’Assessore è un organo esecutivo e a mio avviso anche questa situazione va regolamentata e non liquidata paragonandolo ai revisori dei conti.

Ma, come detto poc’anzi, fossi stato presente non avrei portato in votazione il punto numero 8 ad oggetto: RICONOSCIMENTO LEGITTIMITA’ DEBITO FUORI BILANCIO DERIVANTE DA SENTENZA DEL TRIBUNALE ORDINARIO DI BUSTO ARSIZIO N. 60/2023 NELLA CAUSA R.G. N. 238/2021 COMUNE DI SOMMA LOMBARDO/SIG. C.S.
Non tanto per la mancanza del numero legale, ricordiamo che è compito della maggioranza “avere i numeri”. Tali numeri mancavano da inizio Consiglio viste le tre defezioni che avevano. Ma ad inizio di questo punto, la maggioranza scendeva a 7 componenti con l’assenza del Sindaco. Il Presidente si è soffermato sulla eventuale immediata esecutività che doveva essere garantita da 9 Consiglieri. In quella votazione 7 voti a favore e 4 contrari, nell’immediata esecutività 8 voti a favore (un voto è arrivato dalla minoranza) e 3 contrari. “L’atto pur essendo stato votato non avrà l’immediata esecutività ha dichiarato il Presidente”. Il consigliere Ruggeri dichiara “sembra surreale, siamo arrivati al punto 8 dell’odg e sappiamo ora che le precedenti votazioni per immediata esecutività potevano anche non essere fatte perché sono passate tutte senza i nove voti necessari per essere valide”. Il presidente dichiara che “lui non deve fare la lezione di come si legge il regolamento Comunale tutte le volte che c’è un Consiglio, prima di entrare in Consiglio Comunale io riprendo quello che prevede la normativa per non fare le figuracce. Gli atti sono stati votati tutti a maggioranza. Noi operiamo secondo le norme che dovremmo sapere bene”. Io porterei l’attenzione alla normativa statale agli artt. 46, co. 2, e 53, co.2, del D.Lgs.n.267/2000; il primo imputa esclusivamente al Sindaco la competenza a nominare gli Assessori ‘tra cui un Vicesindaco’, in aderenza al sistema di governo dell’ente locale delineato dalla legge n.81/ 93 che configura la Giunta quale organo di collaborazione dell’organo di vertice il quale, nella scelta dei componenti fruisce della massima discrezionalità (sent.Cass.Civ. sent. 6/3/2000, n.2490). Il secondo prevede che il Sindaco sia sostituito, nei casi ivi indicati dal solo Vicesindaco.

Ne consegue che non sono ammissibili ulteriori figure istituzionali che lo possano sostituire nelle competenze, anche in Consiglio Comunale.. A Somma Lombardo, si vota un punto dell’ ordine del giorno, senza che la maggioranza abbia i numeri ( brave le minoranze a mantenere il numero legale) senza Sindaco e senza Vicesindaco……alla faccia del ” io riprendo la normativa per non fare figuracce” dichiarato dal Presidente,ma in tutto questo Secondo l’art. 97 del D. Lgs. 267/2000 il comune ha un Segretario titolare che svolge compiti di collaborazione e funzioni di assistenza giuridico-amministrativa nei confronti degli organi dell’ente in ordine alla conformità dell’azione amministrativa alle leggi, allo Statuto e ai regolamenti dov’era? Mi spiace dover rimarcare questo grossolano errore che porterà alla riconvocazione del Consiglio, ma meglio riconvocare il Consiglio piuttosto che avere altri problemi amministrativi. La forma è sostanza, ci dicevano, la presenza del Presidente del Consiglio, del vice presidente, di un ex sindaco, di consiglieri con anni di esperienza e di un Segretario Generale che non si accorgono di un tale errore sminuiscono, a mio avviso, il ruolo e i compiti dei consiglieri. Ha ragione Presidente, bisogna studiare quando si occupano questi ruoli, al di là degli schieramenti politici o delle scelte che ognuno di noi fa.

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