Fattorie Visconti di Somma, il Comitato: «Come il Gioco dell’Oca»

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SOMMA LOMBARDO – «Chiediamo chiarezza e maggior informazione». Il Comitato Antiche Fattorie Visconti, presieduto da Luisa Alpago-Novello, torna alla carica. Con l’ultimo passaggio in consiglio comunale, lo scorso 24 febbraio, la storica struttura che si affaccia su piazza D’Armi è tornata ufficialmente in capo al Comune di Somma Lombardo. E il Comitato, nella speranza che si possa effettivamente partire con la messa in sicurezza, coglie l’occasione per essere coinvolto nel percorso di recupero dell’edificio. Lo fa con una «proposta operativa», ovvero «costituire un luogo di incontro periodico per aggiornare sullo stato di avanzamento di procedure e progetti, cui possano partecipare anche rappresentanti della società sommese, se interessati».

Si parte?

La vicenda è nota: il ritorno delle Fattorie in mano al Comune è dovuto alla difficile situazione economica che sta affrontando la municipalizzata Spes, che ne è stato proprietario per gli ultimi 13 anni. Soluzione che offre poi la possibilità di partecipare ai bandi, anche in vista di una futura riqualificazione dell’edificio. Per descrivere la situazione, il Comitato riprende l’immagine del “Gioco dell’oca”, già utilizzata in passato «come sintesi grafica degli oltre trent’anni di vicende per salvare l’antico complesso. Che invece è ancora lì, sofferente, in attesa di nuova vita». Ora, deliberando il ritorno di proprietà all’ente locale, «si è di fatto stabilito un nuovo e concreto punto di partenza, che quindi sarà Fattorie 2022.0».

Il punto zero

Un punto zero, quindi, che per il Comitato ha un significato preciso, cioè «l’auspicata e urgente messa in sicurezza (secondo le previsioni, entro l’anno)». Di cui però «non si conosce ancora il progetto definitivo, perché – stando alle dichiarazioni del tecnico comunale e del sindaco Stefano Bellaria in consiglio comunale – lo studio di fattibilità è ancora in Soprintendenza». Inoltre, prosegue, «il progetto e i costi dell’intervento potrebbero cambiare in base alle prescrizioni che perverranno. Verrebbe da chiedersi a cosa sono serviti i due anni di attesa della progettazione esecutiva assegnata (e pagata?) da Spes e acquisita – come sembra – dal Comune. E, di conseguenza, quale sarà la reale tempistica dei lavori di messa in sicurezza».

Un obiettivo comune

In merito alle tempisitiche, il Comitato guidato da Alpago-Novello non lo nega: «Sappiamo che il recupero del complesso storico sarà un percorso lungo, non privo di difficoltà. E pensiamo anche che sia nell’interesse di tutti evitare sterili polemiche». Da qui la richiesta di «chiarezza e informazione, avendo da sempre dato la massima disponibilità a collaborare per un obiettivo comune: riaprire le porte delle antiche Fattorie. Sollecitazioni rimaste, spesso e purtroppo, senza risposta».

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