Tour de France, tra i due “litiganti” Pogacar e Vingegaard la spunta Rodriguez

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Carlos Rodriguez

Avvertite gli amici che amano le emozioni forti, che non si perdano più nemmeno un metro del Tour de France! Anche oggi infatti, sulle strade della Grande Boucle è successo di tutto. Ma è meglio cominciare dalla fine e dalla vittoria di tappa di Carlos Rodriguez, talento emergente di Spagna, che a 21 anni sigla una grande impersa. Secondo posto per Tadej Pogačar e terzo per Jonas Vingegaard con il bilancio che oggi parla di un secondo di vantaggio per la maglia gialla sul rivale sloveno.

LA CORSA. Riavvolgiamo il nastro per capire come sia nato questo risultato. E lo riavvolgiamo fino alla partenza da Annemasse: pochi chilometri ed è subito maxi-caduta. Una cinquantina i corridori caduti, un centinaio quelli costretti allo stop, la giuria e l direzione di corsa costrette a neutralizzare la corsa per sette chilometri, per consentire il soccorso a tutti i corridori e il rientro in gara delle ambulanze. Via via si susseguono i ritiri, costretti allo stop Romain Bardet, Louis Meintjes, Ramon Sinkeldam, Ruben Guerreiro, James Shaw, Esteban Chaves e Antonio Pedrero. Una seconda caduta, i tentativi di fuga che si susseguono – con un Giulio Ciccone pimpante e bravo a conquistare il massimo dei punti per la classifica dei GPM sul Col de Cou e il Col du Feu – e la Jumbo-Visma implacabile nell’imporre un ritmo durissimo per tutta la corsa.

Il team olandese ha fatto saltare gli avversari uno dopo l’altro – prima Pidcock, poi Gaudu, Simon Yates e Pello Bilbao, infine anche Hindley – selezione da dietro come si suol dire, ha annullato la fuga a poco meno di 60 km dall’arrivo (Ciccone ultimo a mollare) e poi sul Col de Joux Plane la resa dei conti: a portare l’attacco è Tadej Pogačar che stacca Vingegaard di una trentina di metri, ma il danese resiste, non cede e rimonta un paio di chilometri più tardi, riagganciando lo sloveno. E allora a quel punto è surplace in salita per decidere chi doveva passare al comando, i due si sono guardati, studiati e sfidati anche dal punto di vista mentale. Pogačar ha rotto gli indugi a 500 metri dalla vetta, ma lo scatto è bloccato dalle moto (!) troppo vicine ai corridori. A 100 metri dal GPM stavolta è Vingegaard che scatta e conquista l’abbuono di 8 secondi contro i 5 di Pogačar.

Dietro, grazie al netto rallentamento dei due fuoriclasse, rimonta un bravissimo Carlos Rodriguez che, insieme ad Adam Yates, agguanta i due all’inizio della discesa e tira dritto, approfittando della marcatura ferrea di Vingegaard su Pogačar, talmente vicino allo sloveno da essere addirittura pericoloso in un paio di circostanze.

Il ventunenne spagnolo della Ineos – destinato il prossimo anno a passare alla Movistar – firma l’impresa più bella della sua carriera e per un solo secondo strappa a Hindley il terzo gradino del podio virtuale, mentre Pogačar batte in volata Vingegaard e recupera due dei tre secondi che il danese gli aveva guadagnato al Gpm.

Articolo a cura di Tuttobiciweb.it

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