Uyba, miracolo italiano: la salvezza è il nostro scudetto

MENEGOLO E MASPERO: STORIE DA FARFALLE

Tutti insieme Busto (foto Uyba - Fiorenzo Galbiati)

BUSTO ARSIZIO – Alla faccia di tutti quelli che ci davano in A2. Ne abbiamo sentite tante, probabilmente troppe, ma dopo la vittoria su Bergamo – ottenuta di fronte (Adf in primis) a chi ci ha sempre creduto, preferendo esserci, tifare e sostenere la squadra – forse è il caso di mettere qualche puntino sulle i.

La stagione di Busto, iniziata con un certo Velasco in panchina, era partita con un obiettivo chiaro e dichiarato: salvarsi con un gruppo di giovani giocatrici dalle belle speranze, quasi tutte provenienti dall’A2, per programmare un futuro possibilmente ambizioso.

Certo i problemi in corsa non sono mancati – dal tradimento shock del “maestro” alla mancata esplosione di Frosini, passando per gli infortuni e i flop delle straniere – ma alla fine la Uyba in versione Club Italia, imbarcatasi a maggio attraversando mille e più tempeste, ha portato la nave in porto, contribuendo a far crescere giocatrici (pensiamo a Bracchi, Sartori e Piva) che faranno comodo non solo a Busto, ma anche allo stesso Velasco o al prossimo cittì azzurro.

Un vero miracolo italiano (senza dimenticare la consacrazione di Boldini e l’exploit di Lualdi) figlio di un progetto coraggioso che, incredibile ma vero, è stato osteggiato dalla stessa Federazione, capace proprio ieri di completare la frittata, inibendo “Maudit” Pirola per 2 mesi e multando la società di ben… 200 euro. Ma a dispetto delle traversie incontrate (non dimentichiamoci nemmeno l’addio di capitan Olivotto), di qualche fragoroso passaggio a vuoto sul cammino di crescita (Vallefoglia e Cuneo) e delle tante critiche ricevute (nell’ultimo periodo un vero e proprio fango), l‘obiettivo dichiarato a inizio stagione è stato centrato: la Uyba ha vinto il suo scudetto, con un’autentica impresa sportiva.

E Busto – rappresentata al PalaFacchetti di Treviglio dall’Assessore allo Sport Maurizio Artusa, autore di un “gesto di grande sensibilità” – ha saputo ancora una volta dimostrarsi più forte di tutto e di tutti.

Ora che l’A1 è praticamente in cassaforte, e c’è spazio per salire sul carro dei vincitori, ci auguriamo che l’Amministratore Delegato Gianluigi Viganò, presente a Treviglio coi figli Francesca e Stefano (quale miglior biglietto da visita), possa far compiere al progetto quel salto di qualità necessario per ritornare a volare in alto, senza però tralasciare quei valori genuini, passionali e persino familiari di sempre, trasmessi nel post partita dalle lacrime di commozione di patron Pirola e dalla gioia di Mattia Moro.

L’abbraccio a Roberto

Un momento toccante, sfuggito ai più, certifica – se mai ce ne fosse bisogno – il grande cuore di tutto il mondo Uyba e la coesione della squadra biancorossa. Al termine della partita, con tre punti fondamentali in saccoccia, lo scout man Roberto Menegolo è stato abbracciato calorosamente da tutte le farfalle. A pochi giorni dal match di Treviglio, Roberto ha pianto la scomparsa del padre, ma ha voluto essere comunque presente al suo posto per offrire il suo servizio prezioso. All’abbraccio carico di affetto e di riconoscenza delle giocatrici, aggiungiamo anche quello della redazione e dei lettori di M24.

Piccole farfalle crescono: Anna Maspero

Le chat sono e restano riservate, ma di fronte a certi messaggi è quasi doveroso fare un’eccezione, anche per capire lo spirito che anima il mondo Uyba, dalle farfalle più grandi alle più piccole.

“Oggi in campo c’era la nostra Anna Maspero (U16) per il suo esordio…

Formula magica? No…

Sognare, studiare, lavorare, sudare, sperare, piangere, sudare, e… ricominciare ogni giorno”.

Il mio sport è diverso

Come avevamo criticato la decisione della Lega di avallare il posticipo fra Trento-Bergamo (rinviata al 20 marzo, con Busto in campo ugualmente a Castellanza e nettamente sconfitta dalla Reale Mutua), così non possiamo esimerci dall’osservare la scelta di Chieri. Contro Firenze – in vista della finale d’andata di Cev in Svizzera – coach Bregoli ha lasciato in panchina Grobelna e Skinner: in pratica tutta la propria potenza di fuoco. Ne è scaturito uno 0-3 meritato per le gigliate di Parisi, uscite definitamente dalla zona rossa. Lecita e legittima la decisione del tecnico delle piemontesi, ci mancherebbe, ma a nostro avviso un po’ ingenerosa nell’ottica della lotta salvezza. Nel prossimo turno – e lo dicamo adesso che Busto ha praticamente archiviato la pratica – ci sarà il derby tra Cuneo e Chieri, con le chieresi che giocheranno il mercoledì seguente la finale di ritorno di Cev.

Uyba miracolo italiano – MALPENSA 24