Varese celebra il patrono dei giornalisti: “Chiamati a essere testimoni della verità”

VARESE – “Siete chiamati ad essere testimoni della verità”. Con queste parole, ieri mattina, sabato 22 gennaio, nella chiesa parrocchiale di San Massimiliano Kolbe, il vicario episcopale della diocesi di Milano, monsignor Giuseppe Vegezzi, si è rivolto ai giornalisti che hanno partecipato alla messa in occasione della festa del loro patrono, San Francesco di Sales.

Testimoni della verità

Il presule ha quindi evidenziato il rischio che “l’informazione diventi fotocopia. Un’informazione – ha aggiunto – preconfezionata e autoreferenziale che, a volte, si scontra con la verità”. “La comunicazione – ha concluso il vescovo – non deve limitarsi a riportare delle notizie ma, è necessario sviluppare un approfondimento del loro contenuto. Occorre inoltre, ascoltare la situazione che vive la gente oggi per poter comprendere ciò di cui c’è bisogno”. Prima della messa, concelebrata dal prevosto, monsignor Luigi Panighetti e dal direttore di Radio Missione Francescana, padre Gianni Terruzzi, i giornalisti hanno partecipato, nella sala parrocchiale, ad un dibattito coordinato da Gianfranco Fabi e al quale sono intervenuti il presidente del consiglio della Lombardia dell’Ordine dei giornalisti, Riccardo Sorrentino, e l’inviato speciale del quotidiano Avvenire, Nello Scavo.

Essere accurati

Il presidente dei giornalisti lombardi ha, tra l’altro, sottolineato il concetto di accuratezza. “Essere accurati – ha spiegato Sorrentino – significa anche prendersi cura delle realtà che raccontiamo, primo passo per riconoscere, ovunque, la dignità degli uomini e delle donne a cui narriamo le storie”.

L’insegnamento della cronaca locale

“Un giornalismo accurato – ha aggiunto – è un giornalismo di precisione”. Infine, ha ricordato che “noi abbiamo un ruolo importante, unico, che abbiamo un po’ dimenticato. Noi – ha precisato – non diamo ai lettori le informazioni che vogliono, ma quelle che noi giudichiamo che siano per loro rilevanti.” Grande interesse ha riscosso la testimonianza di Nello Scavo, il giornalista siciliano che da anni racconta sulle pagine di Avvenire le vicende legate ai principali teatri di guerra internazionali. “Gli eroi del giornalismo sono i cronisti – ha esordito Scavo – perché stanno sul campo e svolgono il giornalismo di prossimità. La cronaca locale è maestra di giornalismo”. Per l’inviato di Avvenire, infine, la terza guerra mondiale denunciata da Papa Francesco “è la guerra ai diritti umani perché – ha spiegato – gli attuali 84 milioni di profughi di guerra nel mondo sono un numero maggiore di quello dei profughi della Seconda guerra mondiale”.