Varese, nessun positivo nelle scuole “sentinella”. Ma ancora niente immunità

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VARESE – Si è conclusa la prima settimana di screening salivari molecolari da parte di Ats Insubria nelle scuole di Varese e tra i 41 alunni tracciati nessuno è risultato positivo. «Ma ancora non siamo arrivati all’immunità nelle scuole, quindi dobbiamo chiedere ancora uno sforzo alle famiglie e incoraggiamo tutti a vaccinarsi in modo da garantire le lezioni in presenza». Questo l’appello dei rappresentanti di Ats Insubria al consueto aggiornamento dell’andamento del contagio da Covid-19 nel territorio di Varese e Como.

Attenzione agli anziani

L’andamento dei contagi segue il trend in discesa delle ultime settimane, anche se i posti occupati in terapia intensiva sono ancora in aumento e si assestano alla cifra di 63 persone. «Quello che ci preoccupa – ha detto il direttore sanitario di Ats Insubria, Giuseppe Catanoso – è l’aumento dei positivi nella fascia d’età più avanzate perché temiamo potrebbero essere i nipoti che passano il virus ai nonni, ma comunque i dati continuano a dimostrarci che chi non si vaccina ha una possibilità 5 volte più elevata di contrarre il Covid».

I dati relativi alle dosi ricevute sono però incoraggianti, dato che al momento su tutto il territorio di Ats Insubria circa l’85,5% della popolazione è immunizzata e quasi tutte le fasce d’età, esclusa quella tra i 30 e i 39, hanno superato l’80%. Positive anche le informazioni riguardanti le presentazioni spontanee agli hub, in particolare per le donne in gravidanza che nelle ultime settimane si sono immunizzate soprattutto nei weekend.

Scuole “sentinella”

Con la riapertura delle scuole, però, gran parte degli sforzi di Ats si è concentrata sul tracciamento di alunni e insegnanti in modo da assicurare il proseguimento delle lezioni in presenza. «Dal 13 al 19 settembre abbiamo testato con tamponi salivari 41 individui all’istituto Monsignor Manfredini di Varese, alle De Amicis di Busto Arsizio e alle Manzoni di Uboldo e tutti sono risultati negativi».

Si tratta di un sistema di tracciamento regionale che ha l’obiettivo di comprendere quali sono le aree più a rischio e sviluppare quindi delle strategie per contenere le infezioni. «I dati sono sicuramente positivi, ma dobbiamo ricordarci che nelle scuole non abbiamo l’immunità, quindi è necessario tenere alta l’attenzione e per questo negli istituti “sentinella” teseremo i volontari 4 volte nel corso dei prossimi mesi e potranno anche fare il test salivare a casa grazie a un kit che forniremo. Lo scenario ottimale sarebbe prelevare un campione la mattina appena svegli e prima di aver mangiato», spiega la dottoressa Elena Tettamanzi.

Quanto alle scuole, le recenti disposizioni prevedono una possibilità di quarantena ridotta per i ragazzi che hanno ricevuto la seconda dose del vaccino almeno 14 giorni prima del contagio. «Solo per i contatti di caso se lo studente è vaccinato completamente allora la quarantena si può ridurre ai 7 giorni, altrimenti rimane di 10. E in questo frangente . tengono a specificare da Ats – siamo noi a comunicare alle famiglie quando si può fare l’ultimo tampone che deve avvenire il decimo giorno dal contagio. Purtroppo abbiamo visto molti casi di ragazzi che vanno a fare il tampone in farmacia prima del dovuto, invece bisogna attendere una nostra comunicazione».

Nei prossimi mesi verrà implementato il sistema di tracciamento con l’aggiunta di altre scuole sentinella in modo da migliorare la copertura sul territorio.

Terza dose

Infine, Ats Insubria ha dato qualche chiarimento in relazione alla cosiddetta “terza dose”, che è in realtà una dose addizionale dedicata ai pazienti immunocompromessi, non tutti i fragili. Si tratta di 10 condizioni che sono state stilate dal Ministero della Salute. Asst ha chiamato direttamente i pazienti che rientrano in queste categorie.

  1. Trapianto di organo solido in terapia immunosoppressiva;
  2. Trapianto di cellule staminali ematopoietiche (entro 2 anni dal trapianto o in terapia immunosoppressiva per malattia del trapianto contro l’ospite cronica);
  3. Attesa di trapianto d’organo;
  4. Terapie a base di cellule T esprimenti un Recettore Chimerico Antigenico (cellule CART);
  5. Patologia oncologica o onco-ematologica in trattamento con farmaci immunosoppressivi, mielosoppressivi o a meno di 6 mesi dalla sospensione delle cure;
  6. Immunodeficienze primitive (es. sindrome di DiGeorge, sindrome di Wiskott-Aldrich, immunodeficienza comune variabile etc.);
  7. Immunodeficienze secondarie a trattamento farmacologico (es: terapia corticosteroidea ad alto dosaggio protratta nel tempo, farmaci immunosoppressori, farmaci biologici con rilevante impatto sulla funzionalità del sistema immunitario etc.);
  8. Dialisi e insufficienza renale cronica grave;
  9. Pregressa splenectomia;
  10. Sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS) con conta dei linfociti T CD4+ < 200celluleffil o sulla base di giudizio clinico.

Scuole “sentinelle” Covid a Varese. Via ai test salivari di Ats Insubria per studenti

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