Inaugurata a Varese la panchina gialla per Regeni: «Ogni vittima di tortura è Giulio»

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VARESE – Oggi, sabato 25 giugno, si è tenuta in Piazzetta Solesin a Biumo Inferiore la presentazione della panchina gialla dedicata a Giulio Regeni. Presente all’iniziativa anche il senatore Pd Alessandro Alfieri: «Bene l’iniziativa comunale insieme al gruppo Amnesty International 296, per continuare la ricerca della verità sono importanti eventi di sensibilizzazione del territorio come questo». L’iniziativa è promossa dal consigliere comunale di Varese Luca Battistella e dal gruppo locale di Amnesty International 296, in collaborazione con l’assessore Andrea Civati.

Negato il diritto alla vita

«Abbiamo deciso di aderire, come Comune di Varese, all’iniziativa proposta dai genitori di Giulio e da Amnesty International Italia perché vogliamo che la figura di questo giovane studente ricercatore venga ricordata come vittima di brutali atti di tortura che ne hanno causato la tragica scomparsa, una persona cui è stato negato il diritto alla vita e che attualmente non ha ancora ottenuto meritata giustizia – spiega Civati -La data scelta non è casuale poiché il 26 giugno sarà la giornata internazionale dedicata alla vittime di tortura, e attraverso il simbolo della panchina, ormai usato ovunque anche per commemorazioni diverse, si prova a lasciare un segno tangibile di partecipazione nella lotta contro questo crimine».

Vittima di tortura

«Personalmente – sottolinea il consigliere Battistella – la notizia mi colpì molto perché quando Giulio morì aveva la mia età. Ogni uomo vittima di questo reato è ‘Giulio’, e nonostante l’iniziativa sia simbolica e priva di efficacia giudiziaria, ho trovato doveroso fare qualcosa in più per lui, anche se da tempo sulla facciata del nostro Comune è ben visibile lo striscione giallo che chiede “VERITÀ PER GIULIO REGENI“.
In questo messaggio c’è anche tutta la forza di Amnesty International Italia, che da subito si è fatta carico della causa per difendere la verità sulla morte dell’ennesima vittima deceduta a causa delle brutali torture cui è stata sottoposta ingiustamente. Ecco perché la panchina gialla, con i colori che distinguono i difensori di tutti i diritti umani quali sono gli attivisti di Amnesty International, come il gruppo di Varese con il suo Comune».

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