Varese, Univa pungola il Governo: «Basta parole, è ora di passare ai fatti»

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VARESE – Una vera politica industriale, degna di questo nome, che parta dall’ascolto delle richieste delle imprese e che metta al centro dell’azione del Governo, già dalla prossima Legge di Bilancio, temi molto concreti e sentiti dal mondo produttivo, come la semplificazione della burocrazia e del fisco, il sostegno all’internazionalizzazione e alla ricerca e sviluppo e la riduzione dei costi dell’energia.

Semplificazione di burocrazia e fisco

Il Consiglio Generale dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese (nella foto il presidente Roberto Grassi), che si è riunito dopo la pausa estiva, attraverso la voce dei Presidenti dei Gruppi Merceologici e dei singoli imprenditori che fanno parte dell’organismo dell’Associazione, si è espresso con chiarezza sugli argomenti che devono entrare nell’agenda del nuovo Governo. «Chi ha il compito di decidere, ha anche il dovere di ascoltare le richieste che arrivano dall’industria; le imprese non pretendono favoritismi, ma condivisione delle scelte, perché per il mondo produttivo è fondamentale sentire e avere dalla propria parte tutto il Sistema Paese, come avviene in altri Stati europei nostri concorrenti – si legge in una nota ufficiale Univa –  Dopo le Elezioni Politiche della primavera del 2018 si sono sentite proposte di ogni genere; tante parole che poi quasi sempre si sono esaurite in un nulla di fatto o soltanto in polemiche tra partiti e leader politici». È arrivato il momento della concretezza e della praticità e la Legge di Bilancio 2020 deve rappresentare un’occasione di svolta. Gli argomenti che le imprese si aspettano vengano affrontati sono, tra gli altri, la semplificazione delle norme fiscali e degli adempimenti burocratici, compresi quelli legati allo smaltimento dei rifiuti, cui le aziende sono sottoposte tutti i giorni.

Agevolare lo sviluppo delle imprese

«Bisogna creare insomma quel clima favorevole che agevoli lo sviluppo delle imprese e il raggiungimento di questo obiettivo non può prescindere dalla soluzione di un altro problema che sta aggravandosi sempre di più, quello dei costi dell’energia, sempre più insostenibili – continua la nota – Clima favorevole che verrebbe sicuramente facilitato, se si evitasse di attaccare un intero settore industriale come quello della plastica, come se la colpa dei rifiuti abbandonati nei corsi d’acqua o lungo le strade fosse da attribuire alle aziende produttrici e non piuttosto all’inciviltà dei singoli». Un’ altra priorità emersa è quella dell’internazionalizzazione, che per le aziende non è più una scelta ma una necessità e che va sostenuta e incoraggiata con provvedimenti mirati e strutturali. «Grande attenzione va rivolta al tema del lavoro; è necessario rendere “conveniente” assumere e creare occupazione, attraverso una semplificazione delle normative in materia, per favorire l’ingresso dei giovani e per accrescere il reddito dei collaboratori, attraverso un taglio del cuneo fiscale – conclude il comunicato – L’auspicio espresso dal Consiglio Generale è che il Governo promuova misure che dispieghino i loro effetti nel medio lungo periodo, lasciando da parte, com’è invece stato sinora, la ricerca immediata del consenso elettorale. L’Italia ha bisogno di una politica economica concreta, che per essere davvero efficace deve partire dall’ascolto delle esigenze delle imprese, anche se finora, purtroppo, la politica ha dimostrato di essere brava solo a parlare».

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