Il valore della diversità: a Velate la mostra ispirata alla moglie di Darwin

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VARESE – L’artista genovese Carla Iacono torna a Varese con il progetto “Le Spose di Darwin” al Battistero di Velate. Una riflessione sui temi femminili quanto mai attuale, oltre a un omaggio particolare alla moglie di Charles Darwin, Emma Wedgwood, l’esposizione che si inaugura alle 11 di oggi, sabato 5 giugno, alla presenza della vicesindaco Ivana Perusin e proseguirà fino al 20, mette in luce il valore della differenza come motore propulsivo di crescita della società. A ingresso libero, sabato e domenica sarà aperta dalle 11 alle 13 e dalle 15 alle 18; nella settimana è possibile concordare una visita contattando via e-mail l’indirizzo battisterodivelate@gmail.com.

Aiutò il marito a pubblicare “L’origine delle specie”

Emma Wedgwood, nata all’inizio dell’Ottocento in una famiglia inglese benestante, di rigorosa fede cristiana protestante e ampie vedute sull’educazione delle figlie, sposò il naturalista e scienziato Charles Darwin, rispettandone nel corso di un lungo e saldissimo matrimonio la posizione agnostica e le sue indagini scientifiche. Pur intimamente combattuta, convinta in fondo dell’onestà intellettuale del marito, mai lo ostacolò, anzi lo aiutò a pubblicare il trattato destinato a rivoluzionare le teorie scientifiche allora esistenti: “L’origine delle specie”.
Fu punto di riferimento per Charles Darwin, supportandolo ed incoraggiandolo nella lettura, nella correzione e pubblicazione del trattato: un illustre esempio di come le differenze e le singolarità, anche estreme, possano convivere in modo armonico e completarsi a vicenda.

Le illustrazioni di fine Ottocento

La mostra di Velate, è a cura di Carla Tocchetti e organizzata da Beautiful Varese in partenariato con il Comune di Varese, con il patrocinio di Ordine degli Architetti, dell’Università degli Studi dell’Insubria, del Parco Regionale del Campo dei Fiori e della Comunità Maria Madre Immacolata.  In esposizione opere realizzate attraverso collage e installazioni che richiamano le illustrazioni di “anatomia animata” popolari alla fine dell’Ottocento e, come nel gioco delle bambole di carta, sono vestite con “accessori” tratti dal mondo naturalistico, simboli di armoniosa diversità e di quella “scelta femminile” che Darwin considerava il meccanismo propulsivo della selezione naturale.

L’omaggio alla Carta di Varese

Alcuni bersagli di carta inseriti nel background testimoniano che le diversità, purtroppo, continuano a scatenare intolleranze e violenze; oltre a essere un grave sopruso ai singoli, feriscono e offendono tutti, insidiando la crescita civile e la democrazia. In mostra a Velate anche alcune installazioni e opere legate alla realizzazione di alcuni libri illustrati a leporello.
Infine non manca il legame con il territorio che ospita la mostra: presente anche un omaggio alla Carta di Varese e alle donne del casato Ettore Ponti, che all’inizio del Novecento contribuirono alla rinascita della produzione della Carta facendo rivivere uno straordinario patrimonio culturale artigianale. Donne straordinarie, forti e determinate, proprio come Emma Darwin.

La Carta di Varese in un libro, eccellenza e memoria per il rilancio del territorio

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