VIGILANZA ROSSONERA: “Siamo stanchi, ma crediamoci”

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Mauro Badalucco 

La gara di domenica sera a Torino per il Milan sarà da dentro o fuori. L’ultima spiaggia per un posto in Champions League.
L’ultimo mese trascorso per i rossoneri è stato estremamente negativo. Totale assenza di gioco; giocatori apatici e fuori forma surclassati da squadre in lotta per non retrocedere. Un vero disastro.
Ma a che cosa è dovuta questa involuzione dei rossoneri?
Io non credo assolutamente che la sconfitta nel derby abbia causato questo grave contraccolpo. Penso piuttosto ad un calo fisico, abbastanza fisiologico in questo periodo, unito ad una fragilità psicologica in alcuni giocatori di punta. Primo tra tutti Suso che ancora non riesce ad essere incisivo come nel girone di andata, Calhanoglu mai incisivo ed impreciso, le solite palle sanguinose perse a centrocampo, goal presi ingenuamente in contropiede e le punte servite pochissimo senza contare l’assenza di Bonaventura ed il recente infortunio di Paquetà. Nel vedere Piatek sconsolato aggirarsi in area di rigore alla ricerca di palle giocabili o, peggio ancora, Cutrone seduto in panchina mi ribolle il sangue. La squadra ha bisogno di vigore, energia, entusiasmo, agonismo anche esasperato, come Gattuso sapeva metterci da giocatore e che probabilmente non è ancora in grado di trasmettere da allenatore. Mercoledì sera, dopo la sconfitta in Coppa Italia con la Lazio, ho visto un Gattuso molto dimesso, quasi rassegnato ed ho subito pensato che la sua avventura da allenatore del Milan era giunta al capolinea. Più passano i giorni e più ne sono convinto.
La stampa parla di divergenze tecnico-tattiche con Leonardo. Può essere, ma Gattuso, che è una persona schietta, avrebbe sicuramente palesato questo disagio. Credo piuttosto che allenare una squadra gloriosa come il Milan non sia semplice e che Ringhio stia iniziando a sentire troppo il peso opprimente questa responsabilità, sulla scorta della sua poca esperienza come allenatore. L’unica cosa che spero è che se di addio dovremo parlare, sia un addio tra amici e con il Milan nel cuore, senza acredine.
Oramai manca poco alla fine del campionato e, a parte la partita di domenica sera, per il Milan il calendario è relativamente abbordabile a patto che riesca a vincere l’apatia che avvolge i giocatori ritrovando l’entusiasmo ed il bel gioco che ha contraddistinto i rossoneri per buona parte del campionato.
Domenica sera voglio vedere in campo undici “Ringhio Gattuso” pronti ad aggredire l’avversario e perforare la rete del Torino. Solo così potremo conquistare un posto in Champions League.

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