Violenza sulle donne, nell’Alto Milanese una richiesta di aiuto ogni 48 ore

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LEGNANO – Una richiesta di aiuto ogni 48 ore per violenze subite. Le hanno ricevute i Cav-Centri antiviolenza di Filo Rosa Auser nell’Alto Milanese dal 1° gennaio al 31 ottobre di quest’anno. Delle 146 donne che hanno contattato i Centri nei primi 10 mesi del 2022, 71 sono state accolte e prese in carico dal Cav di Legnano e 25 dallo sportello antenna di Castano Primo. I dati sono stati resi noti oggi, mercoledì 16 novembre, alla presentazione del programma degli eventi in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne (nelle foto) con in sala Loredana Serraglia, presidente di Filo Rosa Auser, e numerosi membri del direttivo.

Nello stesso periodo il Cav Telefono Donna di Magenta e Abbiategrasso è stato contrattato da 101 donne, quasi tutte (94) prese in carico. Quest’ultimo dato appare in crescita rispetto al recente passato.

Tante italiane, con figli

Le segnalazioni provengono nella maggior parte dei casi dalle donne stesse, per scelta personale; a seguire, i servizi sociali comunali, pronto soccorso di ospedali, forze di polizia e in ultimo il 1522. Due su tre (il 63% del totale) sono italiane, con età prevalente (42%) nella fascia 41-60 e stato civile di coniugata nella maggior parte dei casi (pari al 40%).

Le statistiche della Rete antiviolenza del Ticino Olona, estesa su 51 comuni, precisano che, nei casi più frequenti, nel nucleo familiare sono presenti figli (71%) per lo più solo minori (47%), il livello di istruzione della vittima è quello di scuola superiore (56%), questa è occupata (58%) e l’autore della violenza è il marito (37%). I maltrattamenti (che possono essere di diversa natura sulla stessa persona) sono psicologici (54%), fisici (41%), con stalking (18%), economici (11%), sessuali (7%) e con molestie sessuali (7%). Nel 25% dei casi alla violenza assistono minori. Solo in un caso su 3 (68, pari al 36% del totale) è stata sporta denuncia.

Il difficile percorso verso la denuncia

Su quest’ultimo aspetto, Antonella Manfrin, coordinatrice dei Cav di Legnano e Castano, tiene a precisare che «il dato si riferisce solo alle denunce iniziali, sporte quando la vittima si presenta da noi; è un dato in divenire perché spesso, dopo l’accompagnamento psicologico e morale, le nostre legali procedono a una denuncia sulla base dei loro racconti, senza passare dalle forze di polizia. Queste donne hanno bisogno di essere protette e di sicurezza su quello che succederà dopo la denuncia, senza esporsi a ulteriori rischi da parte del maltrattante. Serve un progetto di supporto personalizzato che preveda anche la denuncia».

Per Ilaria Maffei, assessore legnanese alla “comunità inclusiva”, «il racconto di quanto subìto è faticoso, per questo al percorso che segue la presa in carico collaborano tanti attori. Trattandosi soprattutto di situazioni familiari, la denuncia non è cosa da poco e non è mai semplice arrivarci in maniera diretta. L’amministrazione comunale di Legnano – rimarca Maffei – ha voluto dare un segnale forte ripristinando la commissione femminile-pari opportunità per combattere lo stereotipo di genere e promuovendo una campagna il cui manifesto sarà elaborato dagli studenti dell’Istituto Dell’Acqua». Per Ernesta Ricotta, vicepresidente della commissione, «la violenza di genere è un fatto culturale: per questo puntiamo a interfacciarci con le scuole e i giovani, per far passare un messaggio che deve far parte del bagaglio di ogni cittadino».

L’attività del rifugio sottratto alla mafia

Costanza Bargellini della Fondazione Somaschi ha illustrato l’attività avviata lo scorso maggio nella villetta confiscata alla mafia che gestisce a Legnano. Si tratta di una casa di seconda accoglienza, che non rientra nella Rete, dove per ragioni di sicurezza non vengono accolte donne di Legnano e dintorni e che conta 8-10 posti letto in base alla presenza di figli. In questi mesi sono state accolte 8 donne, 2 con figli, rimaste in media 3-4 mesi prima di trovare una sistemazione in autonomia o di essere trasferite in altre strutture.

Le nazionalità sono molto varie (italiane, cubane, dell’Est Europa) con una età media di 45-50 anni (la più giovane ne aveva 22); hanno una situazione lavorativa sempre molto precaria (poche ore di lavoro, o molte ma con uno stipendio che nel migliore dei casi arriva a 800 euro) e talvolta con debiti anche in conseguenza delle sottrazioni economiche subite; alcune sono disoccupate. Coniugate o separate, lamentano fra le difficoltà il disorientamento perché non conoscono il territorio dove vivono, dalla spesa quotidiana ai mezzi pubblici, e hanno timore a uscire di casa; inoltre spesso sussistono problemi burocratici nell’acceso ai servizi, a partire dalla residenza. «Il nostro ruolo – spiega Margellini – è accompagnarle individuando piccoli obbiettivi che possono porsi. Sono molto importanti questi spazi dove le donne possono ricevere un’accoglienza in situazioni di emergenza che rischiano di farle precipitare senza una rete che le sostiene».

Tanti eventi da oggi al 1° dicembre

Un aperitivo questo pomeriggio dalle ore 17.00 alle 20.00 al Centro di aggregazione giovanile di Mazzafame aprirà gli eventi in città per la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne (25 novembre) che proseguiranno fino al 1° dicembre. L’elenco completo delle iniziative è a questo link. Da segnalare, fra i tanti, venerdì 25 alle 10.00 nell’auditorium del Liceo Galilei saranno presentati diversi aspetti della violenza e l’attivazione del percorso di aiuto attraverso la storia di una ragazza che ha chiesto aiuto alla Rete Antiviolenza; seguiranno interventi ed esibizioni degli studenti del liceo, con l’omaggio di biscotti e panettoni prodotti dagli studenti dello IAL, con tanto di biglietti di messaggi in tema.

Sabato 26 alle 16.00 in piazza San Magno (in caso di pioggia alla Galleria Cantoni) flash mob a cura della commissione pari opportunità di Legnano. Infine, giovedì 1° dicembre dalle 9.00 alle 12.30 Palazzo Leone da Perego ospiterà un dibattito a partire dalle opere realizzate dagli studenti delle classi III, IV e V del Liceo artistico Dell’Acqua che saranno esposte nella Sala Pagani.

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