Nei punti tampone di Varese e provincia arrivano i test salivari per persone fragili

VARESE – A partire da oggi, 28 gennaio, nei punti tampone della provincia di Varese sono disponibili i test salivari destinati ai soggetti particolarmente fragili e non collaborativi, che sostituiscono i tamponi comuni. La novità è stata presentata da Ats Insubria nella sede di Varese insieme al presidente della Commissione sanità di Regione Lombardia Emanuele Monti.

Parte il servizio

Prende così il via il servizio di test salivari alle persone con disabilità che, come ricordato dalla Direzione generale Welfare di Regione Lombardia, è raccomandato per i soggetti fragili (come persone con disturbi dello spettro autistico) e non collaborativi. «Questi tamponi salivari sono facilmente utilizzabili – spiega Elena Tettamanzi, responsabile Epidemiologia e Medicina Ambientale, Flussi Informativi di Ats Insubria – l’obiettivo è permettere lo stesso una diagnosi evitando indagini invasive e fastidiose. I test salivari sono stati forniti alle Asst e abbiamo informato i cittadini e le associazioni di volontariato che si occupano di questi soggetti fragili». I test salivari possono essere effettuati presso i punti tamponi di Varese, Laveno Mombello e Luino per quanto riguarda l’Asst Sette Laghi e nei centri di Gorla Maggiore e Gallarate per l’Asst Valle Olona. Orari e informazioni sono disponibili sul sito di Ats Insubria.

Già testati nelle scuole

«È un sistema che può essere usato parallelamente al sistema tradizionale del tampone nasofaringeo – aggiunge il direttore sanitario di Ats Giuseppe Catanoso – questo è un grosso vantaggio e abbiamo visto dal punto di vista scientifico che la sensibilità di questo test è sovrapponibile a quella del tampone nasofaringeo». Il test salivare che viene svolto è un tampone di tipo molecolare. Il sistema è stato testato negli scorsi mesi in alcune “scuole sentinella” del territorio. Alla presentazione del servizio presso l’Ats Insubria è intervenuto anche il presidente regionale della Commissione sanità Emanuele Monti. «È una metodologia che tiene in conto soprattutto le persone che hanno disabilità», ha esordito Monti, ricordando come ci sia voluto diverso tempo per passare dall’idea alla pratica.

Dopo un anno si parte

«Questo sistema nasce da un gruppo di ricercatrici della Statale di Milano – ha ricordato il consigliere leghista – insieme al professor Zuccotti abbiamo portato il progetto ormai un anno fa all’attenzione del Ministero. Devo registrare un percorso davvero lungo e burocratico a Roma: c’è voluto un anno per arrivare finalmente a poter utilizzare questo tampone. Questo è un altro elemento che si aggiunge ai servizi sulla nostra provincia e su tutta la Lombardia». Monti ha ringraziato Ats Insubria e Medici Insubria per l’impegno nella lotta al Covid.