A Busto la settimana per la Vita. I numeri del CAV: 38 bambini nati nel 2023

BUSTO ARSIZIO – Prende il via domani, 31 gennaio, la settimana per la vita del CAV (Centro Aiuto alla Vita) di Busto Arsizio. Come ogni anno, è l’occasione per dare conto dell’attività del centro presieduto da Natalia Marrese che opera all’ospedale cittadino: nel corso del 2023, sono 38 i bambini nati grazie al sostegno delle volontarie, su 55 donne assistite. «Numeri in forte calo rispetto agli anni pre-Covid, perché è sempre più frequente il ricorso all’aborto farmacologico con la pillola RU-486», come fa notare Giovanna Bizzarri, vicepresidente del CAV.

Le gestanti assistite

Nel 2019 infatti erano stati 93 i bambini fatti nascere, più del doppio dei 38 del 2023, dato in linea con quelli degli anni precedenti (34 nel 2022 e 41 nel 2021). Il report dell’attività dell’anno appena concluso segnala 46 gestanti assistite, di cui 37 nuove: solo 6 erano incerte o intenzionate ad abortire, ma nel 46% dei casi si sono presentate al Centro dichiarando difficoltà economiche in relazione alla gravidanza. L’86,5% sono donne straniere. Più di due su tre hanno meno di 34 anni e sono coniugate (il 67,5% delle gestanti). Nella stragrande maggioranza dei casi sono donne senza unautonomia economica (il 48,5% sono casalinghe, il 38% disoccupate) e in più di un caso su due (23 su 37) i mariti o partner erano contrari all’aborto.

I progetti di sostegno

«Una delle gestanti aveva già tre figli piccoli quando si è presentata da noi – racconta Giovanna Bizzarri – si è affidata ad una delle nostre volontarie, piano piano con aiuti semplici come fare la spesa o andare a prendere i bambini al nido, poi a dicembre è nato il suo quarto figlio maschio». Nel suo caso è stato attivato un progetto NascoCAV, che prevede un piano personalizzato di aiuti per 3000 euro totali. Sono 5 i progetti di questo tipo che sono stati garantiti alle gestanti in difficoltà, che vanno ad aggiungersi ai 3 “progetti Gemma” e ad altri aiuti materiali, come 200 confezioni di latte, 1000 pacchi di pannolini, 300 buoni spesa (da 25 o 50 euro) e 40 corredini per i nuovi nati.

Il problema della “pillola abortiva”

Ma il calo del numero di gestanti assistite dal Centro Aiuto alla Vita è «un dato che ci rattrista», rivela la vicepresidente del Centro. «In ospedale a Busto non viene operato l’aborto farmacologico (da eseguire entro la nona settimana, ndr), quindi non incontriamo le donne che si avvicinano alla pillola RU-486. E siccome i tempi sono molto brevi, non abbiamo l’opportunità di offrire alle donne una soluzione alternativa. Per noi è un problema».

La settimana per la Vita

Il primo appuntamento con la settimana per la Vita è mercoledì 31 gennaio alle 20.45 nell’aula Suor Bianca dell’ospedale di Busto Arsizio: interverrà la dottoressa Benedetta Foà, psicoterapeuta, sul tema delle conseguenze dell’aborto. «La scelta è bella purché libera, consapevole, informata e responsabile, invece oggi il consenso informato c’è per un’anestesia dal dentista ma viene negato per un aborto – sottolinea il prof. Enrico Maria Tacchi – non c’è nessun intento di impaurire né di colpevolizzare ma la scelta deve essere davvero libera. Come può esserlo se si parla solo dei vantaggi e non degli svantaggi dell’aborto?». Venerdì 2 febbraio alle 21 la parrocchia di Madonna Regina ospiterà la Veglia decanale per la Vita 2024, mentre nel fine settimana fuori dalle messe ci sarà il tradizionale Primula Day con la vendita delle primule per sostenere il CAV. Infine martedì 6 febbraio dalle 19.45 al ristorante pizzeria Capri ci sarà una cena di beneficenza per raccogliere fondi a favore del Centro.

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