Ancora manifestazioni No Green pass a Busto dopo le denunce e i fogli di via

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BUSTO ARSIZIO – «Non siamo né no vax, né negazionisti, ma vogliamo protestare contro le misure draconiane che impongono l’obbligo del Green pass». Così l’assemblea popolare di Busto Arsizio, così si chiamano i manifestanti che da settimane manifestano contro il governo, annuncia di voler scendere in piazza San Giovanni sabato 4 settembre alle 18 per dire no agli obblighi di esibizione della certificazione verde.

Questura avvisata

E’ da 6 settimane che si tengono manifestazioni contro gli obblighi di green pass imposti dal governo Draghi e il prossimo sabato 4 settembre l’assemblea popolare di Busto Arsizio scenderà di nuovo in piazza San Giovanni. I manifestanti assicurano di aver avvisato la questura di Varese, ma dopo le precedenti proteste erano arrivate diverse denunce, in totale 8 oltre a 2 fogli di via, perché i cortei non erano stati autorizzati.

Le ragione del no

  1. Riteniamo il passaporto sanitario una misura liberticida, una forma di coercizione statale che costringe il cittadino a sottoporsi a un trattamento sanitario non desiderato, minacciandolo di poter perdere il lavoro e/o non poter più accedere ad attività sociali e mezzi di trasporto.

  2. Il greenpass genera esclusione, viola la privacy e discrimina, divide i cittadini in due categorie, crea odio sociale. Il regolamento dell’unione europea vieta di fatto qualsiasi tipo di discriminazione.

  3. Far passare come “untore” il non vaccinato è un concetto sbagliato in quanto anche chi è vaccinato può contrarre il covid e contagiare. Il vaccino dunque deve essere fatto per scelta e considerato una forma di protezione individuale.

  4. I vaccini covid al momento utilizzati sono stati autorizzati in stato di emergenza, sono ancora in fase sperimentale e chi si vaccina deve dichiarare di sollevare case farmaceutiche e somministratori da ogni responsabilità

  5. In 20 anni sono stati chiusi centinaia di ospedali, dimezzati i posti letto. Dall’inizio della pandemia nessuna struttura ospedaliera è stata potenziata, nel nostro territorio le istituzioni premono per la costruzione di un ospedale unico chiudendo gli ospedali già esistenti di Busto e Gallarate.

  6. Centinaia di medici hanno applicato con successo le cure domiciliari, i media hanno deligittimato e discriminato i sanitari che sollevano dubbi e critiche sui protocolli governativi.

L’assemblea popolare conclude denunciando «l’atteggiamento repressivo e intimidatorio subito, perché non ci sono mai stati disordini, quindi perché ricorrere a misure di polizia di questa entità? Noi rifiutiamo la campagna d’odio, rifiutiamo la contrapposizione Si vax / No vax e ogni etichetta creata ad arte per liquidare dubbi e posizioni critiche non allineate con il pensiero dominante».

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