ANGERA – Angera piange un punto di riferimento del mondo della sanità: Giorgio Gibelli. Il direttore sanitario dell’ospedale Carlo Ondoli dal 1968 al 1988 è morto oggi, 27 febbraio. Aveva 90 anni.
Passione e professionalità
Passione e professionalità: due concetti che rispecchiano la memoria di una figura di spicco per il nosocomio angerese. Infatti, l’associazione Amor lo ricorda come l’uomo che riuscì a rendere un «piccolissimo ospedale, un gioiello e un grande riferimento per la sanità del territorio». Il professor Gibelli arrivò ad Angera da Milano. Riuscì a far crescere il reparto di Chirurgia, «con risorse modeste». E poi tutta la struttura, rendendola «ben organizzata e integrata».
La crescita grazie a Gibelli
Erano gli anni in cui «i piccoli ospedali erano vitali» per il territorio, racconta dall’associazione Amor. «istituzioni locali avevano un ruolo cardine nelle scelte strategiche». Ed era «fondamentale» il rapporto tra medici e territorio. «Fu grazie a questo che, anche con poche risorse, approdarono ad Angera – su spinta di Gibelli – grandi medici e grandi equipe: orgoglio della nostra comunità». Fino all’ultimo saluto del direttivo di Amor, che esprime «profondo cordoglio e sincere condoglianze alla famiglia». Il suo esempio, però, «è ancora un riferimento per chi, anche oggi, mette passione e professionalità nel far funzionare il nostro piccolo ospedale».
Le pagine più belle
Nel frattempo arriva il messaggio di cordiglio da parte del Comitato spontaneo permanente dell’ospedale di Angera. L’addio a «colui che ha scritto le più belle pagine del nostro ospedale cittadino. Un lungo e appassionato percorso di crescita e di attenzione verso il malato e verso il suo amato Carlo Ondoli. Alla famiglia del professor Gibelli giungano le nostre sentite condoglianze».