Antonelli in Provincia taglia col passato: «Sarò un presidente più presente»

BUSTO ARSIZIO – «Massima disponibilità a discutere con tutti, ma sostanziale discontinuità con il recente passato, caratterizzato da un’impalpabile presenza dell’istituzione provinciale, che noi vorremmo più attiva». E’ questo uno dei passaggi del primo discorso da presidente della Provincia di Emanuele Antonelli durante il consiglio che ha aperto la nuova legislatura a Villa Recalcati e che si è tenuto oggi, lunedì 19 novembre.

Parola d’ordine: “Lavoro”

Nei sette minuti di intervento il presidente Antonelli segna subito quale sarà la differenza con il governo di centrosinistra. Me nel suo discorso c’è anche spazio per la collaborazione con tutti. Anche con la minoranza, «poiché fin dove potremo spingerci, supereremo la divisione tra maggioranza e opposizione, in un’ottica di condivisione».

La parola d’ordine del sindaco di Busto è “lavoro”. Poiché tanti sono i temi e i dossier sul tavolo: dal personale, ai rapporti con la Regione, a quelli con il territorio. In particolare «con il Nord della provincia. A questi Comuni daremo tutto il nostro supporto, poiché hanno gli stessi doveri, ma poche risorse economiche». Antonelli traccia così la direzione. Non entra però nel dettaglio delle linee di mandato, «che per la loro grande importanza meritano un maggiore approfondimento e discussione». Il presidente ha poi detto di aver già inviato una lettera a tutti i Comuni impegnandosi a organizzare una visita in ogni realtà per confrontarsi e conoscere nel dettaglio le varie problematiche.

Consiglieri e deleghe

Contenta, ma non felicissima la Lega. Che nella distribuzione delle deleghe ottiene la vicepresidenza, ma non il Bilancio. Competenza che avrebbe voluto per fare chiarezza sulle note vicende legate al disavanzo, ma che va in capo a Forza Italia. Cosa per altro ampiamente annunciata nei giorni scorsi. Insomma nessuna sorpresa rispetto alle indiscrezioni. A partire da un’altra delega strategica, ovvero quella al Personale che gestirà direttamente il presidente Antonelli e che tutti ritengono fondamentale.

«Per il resto, Alessandro Fagioli, oltre alla vicepresidenza, gestirà Cultura e Rapporti istituzionali. Agli altri consiglieri leghisti sono state affidate: l’Edilizia scolastica a Corrado Canziani che sarà anche capogruppo; i Trasporti e la Stazione unica appaltante a Paola Reguzzoni; Sicurezza, Protezione civile e Sezione Faunistica ad Alberto Barcaro e il Territorio a Marinella Colombo. Le competenze tra i consiglieri del Polo civico sono state così distribuite: Marco Riganti, capogruppo, seguirà Bilancio, Partecipate e Patrimonio; Simone Longhini all’Ambiente e Gestore idrico; a Mattia Premazzi toccherà Istruzione, Formazione e Lavoro; a Giuseppe De Bernardi Martignoni Sport e Turismo e a Marco Magrini la Viabilità.

Antonelli consiglio provinciale

Il senso civico per la politica

Esclusa la Lega, che con Canziani mette sul tavolo la forza politica e di partito del Carroccio, «perché rappresentiamo oltre il 30 per cento dell’intero consiglio e il 50 per cento di questa maggioranza», le altre forze politiche in consiglio regalano nei propri interventi un passaggio all’anima civica e al ruolo che questa ha giocato in campagna elettorale. Lo fa Marco Riganti di Forza Italia, che dichiara la propria soddisfazione per il risultato ottenuto, ma sottolinea di essere felice «di aver contribuito alla vittoria di un presidente civico». E lo fa anche la minoranza con il capogruppo Martina Cao, che difende l’operato di Vincenzi e dice di voler cogliere la candidatura e l’elezione tra le fila del centrodestra di Marco Magrini come «un segnale di apprezzamento per il buon lavoro svolto in questi quattro anni in Provincia».

Di fatto un doppio riconoscimento, seppur implicito e con opposte motivazioni, del ruolo che di fatto ha giocato Magrini con la sua scelta di cambiare campo. Scelta che l’ex vicepresidente Magrini ricorda e fa pesare nel suo intervento: «Sono stato eletto in una coalizione che ha sostenuto un presidente civico. Una logica questa condivisa anche dai territori che rappresento e che condividono il civismo in politica».

Il pubblico

Tradizione vuole che l’esordio di mandato sia seguito da un pubblico interessato e numeroso. Al primo consiglio provinciale c’erano parecchi dipendenti dell’ente, ma anche diversi esponenti politici del territorio. Da Busto sono saliti i fedelissimi del sindaco di Busto, ovvero l’assessore Paola Magugliani e il consigliere Orazio Tallarida.

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