ARSAGO SEPRIO – «Mi accingo ad assumere la carica di sindaco con forte trepidazione e con tanto entusiasmo. Mia mamma e mio papà tifano per me dal cielo, mentre nella vita quotidiana godo del supporto morale e materiale della mia famiglia che tanto mi sostiene e si sacrifica per questa mia nuova e impegnativa missione al servizio del nostro bellissimo Paese. Un abbraccio e viva Arsago Seprio». Sono le parole conclusive del primo discorso ufficiale del neosindaco Fabio Montagnoli, tenuto oggi 10 giugno nel consiglio comunale di insediamento.
Il confronto con le opposizioni
Fabio Montagnoli ha giurato sulla Costituzione, ha annunciato i componenti della nuova giunta e preso atto dei capigruppo. Per la maggioranza sarà il leghista Davide Beia, per l’opposizione l’ex consigliere delegato allo Sport Ismaele Tognella e non il candidato sindaco Paolo Mastorgio. Proprio agli sconfitti dalle urne Montagnoli si è rivolto definendo l’opposizione un ruolo mai banale, «anzi proprio dalla dialettica tra idee e programmi, che a volte si contrappongono, dal confronto tra coloro che pensano diversamente, che trae alimento la democrazia, maturano le società, si consolidano le comunità». Un invito al dialogo, insomma, e non allo scontro pretestuoso. Un invito accolto, almeno per il primo confronto in aula, dalle opposizioni che non hanno acceso il dibattito con la polemica. «Saremo vigili, attenti e costruttivi», si è limitato a dire Tognella. «Lavoreremo per lo sviluppo del nostro paese che ne ha sicuramente bisogno».
Un Comune gentile
«Voglio allargare lo sguardo e pensare che, insieme, il sindaco, la sua Giunta e il Consiglio possano contribuire ad un modello di paese a cui anche altri possano guardare: un modello che parta dal voler considerare la comunità civile che qui vive, una realtà vitale, quella operosa e solidale che è», ha sottolineato Montagnoli in un passaggio del lungo discorso che ha anticipato la presentazione delle linee programmatiche. «Una comunità risoluta e pronta. Occorre allora partire dall’uomo, porre la persona e i suoi bisogni al centro dell’azione politica di guida del paese. Serve quindi applicare uno stile lieve, operare per in paese unito, costruire, permettetemi, un Comune gentile».
Un viaggio collettivo
Il nuovo primo cittadino ha definito la politica di un Comune non un’avventura personale, ma «un meraviglioso viaggio collettivo». E ha aggiunto. «Non sono qui a occupare un posto ma sono a disposizione di quanti vogliono salpare per un nuovo viaggio, da fare insieme, al ritorno dal quale poter portare al nostro paese nuovi tesori: innovazione, servizi, benessere, opere e lavoro. Per fare questo viaggio serve uno sguardo al paese, non solo verso il territorio circostante, ma allargato all’esterno».