Toro in catene, la protesta degli animalisti ad Arsago: «Non ha mai visto il cielo»

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ARSAGO SEPRIO – «Lo chiediamo ancora una volta: datelo a noi. Ha il diritto di vivere dopo essere stato in prigione». Questa la richiesta a gran voce degli animalisti che oggi, 10 giugno, si sono riuniti ad Arsago Seprio per protestare contro un maneggio della zona che terrebbe un toro con la catena al collo dentro un box.

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«C’è cosa peggiore?»

I manifestanti si sono dati appuntamento in piazza 25 Aprile, per poi spostarsi in corteo in direzione del centro ippico preso di mira. E quindi far sentire la propria voce. Anche attraverso i cartelli: «Non ha mai visto il cielo, c’è cosa peggiore?». L’obiettivo dell’appuntamento di fronte al Comune è poi stato ribadito da Roberto Serafin, coordinatore del Fronte Animalista: «Il toro è nel box da quando è nato. Ed è stato anche in catene. Ora verrà venduto a un allevatore che lo userà a scopo riproduttivo e lo manderà al macello». Da qui, la proposta: «Lo avremmo preso noi, per mandarlo in un rifugio di animali salvati: non vanno trattati in questo modo». Le parole di Serafin nel video sotto:

Al suo fianco anche Meta (Movimento etico tutela animali e ambiente), presieduto da Stefania Caiafa: «Vogliamo giustizia», ha detto. «Gli animali hanno il diritto di vivere: abbiamo tentato di recuperare il toro. Le nostre parole non sono state ascoltate e ora è stato mandato a morire». Ecco il suo intervento:

In prima linea anche Linda Bighetti, ex consigliere comunale a Lonate Pozzolo e referente territoriale del Partito animalista italiano. «Queste creature devono vivere in modo degno, non in catene o chiuso in una stalla. Siamo qua per dire No a ogni forma di ingiustizia e maltrattamento».

Il sopralluogo di Ats

Nella piazzetta di fronte al municipio è arrivato anche il sindaco Fabio Montagnoli, che ha spiegato ai manifestanti le azioni portate avanti – nel limite delle possibilità – dall’ente locale.

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«A maggio ho ricevuto una segnalazione (inviata molte volte, da più contatti) in cui si presentava il caso di un animale custodito male in un maneggio». Quindi si è subito mosso: «L’unica cosa che possiamo fare è contattare Ats. E lo abbiamo fatto: i veterinari di competenza hanno effettuato un sopralluogo, con tutte le verifiche necessarie. Ma dal verbale redatto viene stabilito che non è stato rilevato quanto evidenziato negli esposti».

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