Dal circo di “Freaks Out” alle giostre di “Calcinculo”: il Baff premia Tirabassi

BUSTO ARSIZIO – «È un bene che la gente si riabitui tornare in sala», ha espresso soddisfazione ieri, martedì 5 aprile, Steve della Casa di fronte al folto pubblico presente al cinema Lux per “Calcinculo”.
«Ma prima della proiezione dobbiamo consegnare un premio, quello per il migliore attore del Baff 2022: è di Giorgio Tirabassi, per “Freaks Out”».

Gli esordi e i teatri insieme al grande Gigi Proietti

«È stato un film insolito, per la libertà che i produttori si sono concessi nel realizzarlo», ha osservato Tirabassi, che ha ricevuto il riconoscimento da Della Casa e Paola Poli, direttori artistici del festival. «E quando ero sul set ho visto la cura che è stata dedicata a scene e comparse: una produzione di altissima qualità».
L’attore romano ha poi fornito alcune anticipazioni sui suoi prossimi film: «Oltre a “Il primo giorno della mia vita” di Paolo Genovese, è previsto anche “Il pataffio”, una storia ambientata intorno all’anno Mille: una specie di armata Brancaleone con Alessandro Gassmann, Valerio Mastandrea e Lino Musella. Anche in questo caso, per la peculiarità dell’epoca, è stata un’opera molto curata, soprattutto riguardo a trucco e costume».
Tirabassi, che nel pomeriggio ha incontrato gli studenti dell’Istituto Antonioni, ha poi ricordato Gigi Proietti: «I miei esordi sono stati con lui e insieme abbiamo fatto tutti i teatri. Una volta avevo visto che nell’elenco delle piazze c’era anche il palazzetto dello sport di Bolzano ma non mi aspettavo molto: invece,quando siamo arrivati lì, era pieno. Quando si dice che alcune regioni non coinvolgono tutta l’Italia, o alcuni dialetti non piacciono, sono solo frasi fatte: quella dell’accento e del dialetto è una grande ricchezza, è uno dei tanti colori che abbiamo. Proietti era un grande, e non solo per il romanesco».

Steve Della Casa con Chiara Bellosi

Riprese piratesche

Dal circo di “Freaks Out” si è poi passati alle giostre di “Calcinculo”, film che racconta la crescita di Benedetta (Gaia Di Pietro), adolescente obesa che vive nella periferia romana, dopo l’incontro con il mondo sregolato del giostraio Amanda (Andrea Carpenzano). La regista Chiara Bellosi ha ripercorso la genesi dell’opera:
«Si tratta di una sceneggiatura già scritta che mi è stata proposta: ho cercato di fare mio il film nel lavoro di preparazione degli attori. Ne ho girati solo due, per la casa di produzione cinematografica Tempesta di Carlo Cresto-Dina. Il primo è stato “Palazzo di giustizia”, che era nato come idea per un documentario, ma Carlo mi ha detto di pensarlo nei termini di una storia.
Mi sono poi messa al lavoro sul secondo ma sono lenta nella scrittura: mi è stato allora chiesto, mentre aspettavano, se volevo aiutare con la regia per “Calcinculo”. Durante le riprese si è respirato un clima piratesco, da “all’arrembaggio!”; si tratta di un film contemporaneo ma per narrare le sue vicende è stato scelto un ritmo meno frenetico di quello che abbiamo nella nostra vita quotidiana».

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