Basket, Busto in finale di C Gold. Mazzetti “soddisfatto del risultato e del percorso”

Basket Busto Alberto Mazzetti
Alberto Mazzetti, coach della AB Oil&Gas Busto

BUSTO ARSIZIO – L’obiettivo era arrivare in finale. Ma tra il dire e il fare c’è di mezzo un intero campionato (“vincere non è mai facile e nessuna squadra, per fortuna, vince sulla carta, deve farlo sul campo”). Il progetto di coach Alberto Mazzetti (nella foto sito Basket Busto) e della AB Oil&Gas era sicuramente quello di alzare l’asticella delle ambizioni. Tutt’altro che facile farlo con una squadra allestita in un mese e nuova per dieci/decimi. Adesso un paio di giorni per godersi il risultato, per riposarsi e poi sarà già tempo di preparare la finale della conference B, il cosiddetto “girone della morte” (l’avversaria uscirà dal match di questa sera, giovedì, tra Bocconi e Pizzighettone), con gara-1 già programmata domenica 16 alle ore 18 al PalaDrago.

Un percorso nato il 20 luglio

Il 20 luglio del 1969 il comandante della missione Apollo 11, Neil Armstrong, era il primo uomo a camminare sulla Luna. Molto più modestamente, è stato il giorno in cui ho firmato per Busto. Una analogia impegnativa per simboleggiare l’inizio di un viaggio, di un percorso, di un cammino, che ha avuto due punti fondamentali: gli sponsor Alessandro Bonicalzi e Tiziano Barbera, che rappresentano la storia attuale del Basket Busto. Poi è arrivato il General Manager Alberto Grassi, che avevo conosciuto anni prima a Oleggio. E poi, nel giro di un mese, per il ritiro del 20 agosto, abbiamo allestito insieme la squadra, lo staff tecnico e dirigenziale e tutto il resto. Bonicalzi e Barbera mi hanno consegnato un mandato vasto, non soltanto allenare in palestra, ma ampliare le nostre vedute, il modo di pensare, di fare basket e di affrontare il campionato di serie C Gold. Le prime giornate sono state molto complicate e qualcuno ci dava già per morti solo perché avevamo perso a Gallarate (squadra fortissima, che non a caso ha vinto la regular season) e a Gazzada (che è una squadra che ha fatto i playoff). Nei primi tempi abbiamo perso Luca Albique per 4 mesi e avevamo infortunato il suo cambio Edoardo Azzimonti: siamo stati costretti a cambiare gli assetti, abbiamo sofferto e abbiamo dovuto costruirci una corazza emotiva. In quintetto abbiamo schierato come lungo titolare Sedy Niang, un ragazzo del 2002, che pochi mesi prima era un cambio in serie D e che ci ha aiutato tantissimo insieme ai ragazzi del 2002 e del 2003 per darci rotazioni e possibilità di allenamento. Nel frattempo Bonicalzi e Barbera sono stati bravi a cogliere due autentiche occasioni e cioè aggiungere giocatori di livello altissimo come Matteo Beretta e Gianluca Tredici. Dal loro arrivo abbiamo dovuto mutare nuovamente assetto con l’inizio della poule gold: i giocatori sono stati bravissimi a capire che le gerarchie erano cambiate, l’hanno accettato e hanno avuto il merito di pensare al noi e non al io. Nei playoff abbiamo eliminato due squadre forti come Piadena e Saronno e arriviamo alla finale. Adesso attendiamo l’avversario e siamo a un passo dal completare il lavoro. Questa è la storia della nostra stagione, del nostro viaggio, a cui manca ancora un gradino, quello più importante.

Il momento top e il momento flop della stagione

Il momento top è stata l’unione di anime tra tutti noi. Quando Bonicalzi e Barbera mi hanno preso sapevano che sono una persona pretenziosa: do molto al basket e chiedo molto a chi lavora con me. Tutti mi hanno accettato e mi hanno seguito. I risultati sono il frutto del lavoro, ma non sono mai scontati, non è mai scontato vincere, devi farlo sul campo. E a fare la differenza sono gli atteggiamenti e le motivazioni con le quali ci si allena, si va in palestra e si giocano le partite. Noi siamo arrivati qui perché facciamo tanto, abbiamo fatto tanto in un anno e potremo fare ancora tanto. La cosa che mi dispiace moltissimo è che ci sia stata poca vicinanza tra la prima squadra, il settore giovanile e una parte dirigenziale della società. Devo dire che però i ragazzi sono stati bravi ad andare avanti a testa bassa, tappandosi le orecchie davanti alle chiacchiere, perché i risultati dovevano essere solo il frutto del nostro lavoro e non delle parole. Così è stato.

La soddisfazione di giocare una finale playoff

Noi nel 2022 abbiamo perso solo due partite, a Piadena e a Cernusco. Abbiamo fatto un girone di classificazione vincendo 9 match su 10. Però sempre di rincorsa, perché abbiamo perso due partite nelle prime tre giornate, ma paradossalmente questo ci ha aiutato a settarci mentalmente. Il campo dice che ci siamo meritati di essere dove siamo. Sono estremamente contento e soddisfatto, perché la richiesta che mi avevano fatto i due sponsor era di provare a fare la differenza e di fare qualcosa di diverso nella C Gold. Io ci ho messo tutto me stesso, poi alla fine tireremo una riga sul lavoro.

Il miglioramento dei giocatori

Con Bonicalzi e Barbera abbiamo scelto un profilo “professionistico” che ci ha aiutato nella scelta dei giocatori. Io credo molto a questo approccio nella preparazione tecnica, tattica, nelle sessioni di video, nel costruire il livello di mentalità e di vissuto comune. Tutto ciò in un contesto, quello della serie C Gold lombarda, che si è impennato dal punto di vista dei valori tecnici. Adesso possiamo mandare in campo giocatori che i playoff li hanno fatti spesso e volentieri, da protagonisti, anche a livello superiore, come Gentili, Benzoni, Kulevicius, Albique e Tredici e si vede, soprattutto quando il pallone pesa come una palla medica. Ma l’altra enorme soddisfazione che mi porto dentro è la crescita in questa stagione di ragazzi come Ben Salem, Banfi, Romanò, Beretta e Alesina, che sono migliorati tantissimo e che hanno scalato un gradino importante nella loro formazione per diventare giocatori di pallacanestro. Io li ringrazio dal profondo del cuore, perché tutti i giocatori, quelli più esperti e quelli più giovani, hanno avuto il merito di fidarsi e di affidarsi allo staff tecnico. Per me questa è una soddisfazione almeno pari a quella del percorso della squadra. Ci manca ancora una tappa da fare, l’ultima, per finire quel viaggio iniziato insieme il 20 luglio.

Basket Busto Alberto Mazzetti – MALPENSA24