«Basta incidenti in strada»: Jean Todt a Malpensa testimonial per la sicurezza

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MALPENSA – Nel 2018, sulle strade lombarde, sono stati oltre 32mila gli incidenti automobilistici. Circa 43mila i feriti e 483 i morti. Numeri alti, troppo, che mostrano come in termini di sicurezza stradale, se tanto viene fatto, molto bisogna ancora fare. Lavora con questo obiettivo il Comitato Nazionale Sicurezza Stradale, fondato da un’idea del campione di ciclismo Ivan Basso: promuovere e diffondere una cultura stradale, in cui tutti, ciclisti, pedoni e automobilisti, sappiano convivere rispettando le regole.

La strada è di tutti

Con il Conass, Ivan Basso, un anno dopo i cartelli #usalabiciinsicurezza, ha avviato la campagna di sensibilizzazione “La strada è di tutti”, presentata questo pomeriggio, 6 settembre, a Malpensa. Con testimonial d’eccezione, da Fernando Alonso alla principessa Charlene di Monaco, fino al cantante Pharrell Williams e l’ex campione del Chelsea Didier Drogba, atterrato oggi al Malpensa Prime, Conass vuole ricordare che sì, la strada è di tutti, ma che «per questo ogni utente deve capire che il rispetto delle regole è fondamentale per evitare incidenti», ha sottolineato Basso. La sua campagna, nata con Francesca Caruso, vicesindaco e assessore di Gallarate e vicepresidente di Conass, era partita con un focus sui ciclisti, gli utenti deboli della strada, con tante iniziative di successo che nella Città dei due Galli hanno contribuito ad accendere i riflettori sul tema. Ma allargare lo spettro è fondamentale, e da qui la collaborazione in sinergia con l’amministrazione locale e regionale in primis, e poi con l’Aci e la Fia, la Federation Internationale de l’Automobile di cui è presidente Jean Todt. Lo storico dirigente della Ferrari è oggi testimonial numero uno al mondo per la promozione della sicurezza stradale. E sottolinea come la sicurezza stradale «non sia solo un fatto di competenza di enti e governi, ma tocca tutti. Tutti ne sono responsabili».

Educare nelle scuole

Tutti, a partire dagli automobilisti. «Allacciare la cintura, ignorare il cellulare, sono comportamenti che possono fare la differenza», hanno sottolineato Geronimo La Russa, presidente Aci Milano, e Giuseppe Redaelli, presidente Aci Varese. «Oggi nei giovani c’è poca consapevolezza, e bisogna partire da qui, da una cultura stradale, una coscienza che abbiamo il dovere di inclulcare». Qualcosa da insegnare a scuola così come si fa con l’educazione civica: «I numeri sugli incidenti nella sola Lombardia sono impressionanti – ha commentato l’assessore regionale alla Sicurezza, Riccardo De Corato -. Nel triennio 2019-2021 abbiamo stanziato 8 milioni di euro proprio per finanziare progetti che vadano in questa direzione. Sensibilizzare, a partire dalle scuole, perché è la fascia più giovane quella che rischia di più. Gli interventi per la sicurezza stradale devono essere la priorità di chi governa».

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