Triathlon, Besozzo primo ai campionati mondiali in Slovacchia con Simone Ferraro

BESOZZO – Si scrive Challenge 70.3 ma si legge Simone Ferraro. È suo il primo posto ai campionati mondiali di Triathlon che si sono svolti lo scorso 29 agosto a Samorin, in Slovacchia. Ha 37 anni ed è di Besozzo, ma è una pedina fondamentale dell’Ftm Team che ha sede a Sesto Calende. Oggi il suo nome passa alle cronache sportive per aver portato un pezzo d’Italia sul tetto del mondo, aggiudicandosi una delle competizioni più dure e complete. «Sono molto soddisfatto», dice. «Anche perché l’avevo immaginato solo come una gara d’allenamento». Infatti, il suo calendario ha già segnato in rosso una data ben più importante, che lo farà volare a Mallorca per l’Ironman.

I risultati e i prossimi obiettivi

In attesa delle prossime sfide, Ferraro si gode il suo successo in Slovacchia. Una prova degna di nota, che l’ha visto impegnato in una tripla gara nella categoria 35-39 anni. Nello specifico, si è trattato di 1,9 chilometri di nuoto, dove a fare da vasca erano le gelide acque del Danubio. A questi si aggiungono i 90 chilometri in bicicletta e una mezza maratona, che l’hanno messo a confronto con 21 chilometri di corsa. «È andata bene», sintetizza ora l’atleta. «È stato un risultato inaspettato, perché doveva essere solo un allenamento in vista di un’altra gara». Il riferimento va all’Ironman di ottobre, che si terrà a Mallorca. E se questa sfida è stata dura, ad aspettarlo sarà uno sforzo doppio. Letteralmente. Si parlerà infatti di distanze da percorrere ben più impegnative: 3,8 chilometri di nuoto, 180 chilometri in bici e una maratona completa, di 42 chilometri.

Passione sport

In ogni caso, la consapevolezza dell’impresa c’è: «Non è facile vincere a livello mondiale». Soprattutto se non si vive di sport. A spingere Ferraro è una grande passione, ma la sua vita professionale verte su altro, visto che ha un’agenzia immobiliare. Lo spazio per gli allenamenti viene ritagliato nel corso delle sue giornate, con due sedute quotidiane «prima di andare in ufficio e poi la sera». E che comunque, è evidente, qualche risultato riesce a raggiungerlo. Come si augura  per il prossimo, grande obiettivo.

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