Patrizia Testa: “Non lascio la Pro Patria per la politica”

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BUSTO ARSIZIO – La Pro Patria, reduce dal ko all’esordio con l’AlbinoLeffe, si prepara alla trasferta di sabato (ore 17.30) a Salò contro il Trento, ma intanto in casa biancoblù c’è già chi è sceso in campo: stiamo ovviamente parlando della presidentessa Patrizia Testa, il cui ingresso in politica (capolista di Antonelli) ha inevitabilmente generato reazioni e scossoni, anche fra i tifosi tigrotti, preoccupati di un’eventuale abdicazione della first lady bustocca in caso di nomina in Consiglio Comunale per un’incompatibilità (ovviamente da verificare nelle more) fra chi ricopre cariche comunali e chi è amministratore di società con legami col Comune stesso (nello specifico la famosa convenzione per l’utilizzo dello “Speroni”).

Pres, i tifosi della Pro Patria possono dormire sonni tranquilli? O l’eventuale incompatibilità fra la carica di presidente e la nomina in Consiglio è un aspetto che non era stato preso in considerazione?

Con estrema franchezza devo ammettere che, pur essendo al corrente dell’esistenza di alcuni paletti nell’esercizio delle cariche pubbliche, non ho mai approfondito la questione, anche perché al momento manca il requisito base: la nomina a consigliera. Qualora le elezioni dovessero aprire le porte a questa eventualità, valuteremo il da farsi. Ma una soluzione la troveremo sicuramente.

Potrebbe lasciare la presidenza della Pro a sua sorella Daniela o a sua figlia Stefania?

Non corriamo coi tempi: aspettiamo l’esito delle urne e poi, se ce ne sarà davvero bisogno, risolveremo la questione. Magari in un’altra maniera…

Chi ha letto un suo impegno in politica come un primo passo per lasciare il timone della Pro è insomma fuori strada?

Se dipendesse dall’amore incondizionato che nutro verso i colori biancoblù, resterei presidente della Pro Patria a vita. Detto ciò sono consapevole, come ho già detto più volte, che non potrò essere eterna. Ma di una cosa i tifosi della Pro e di Busto possono star certi: la cederò solo a persone che, senza altri interessi, mi daranno garanzia di poter fare e volere il bene della Pro Patria.

Come mai ha deciso di affrontare questa nuova avventura?

Penso di avere ancora energie per dare un altro contributo alla città.

I “maligni” sostengono che la sua discesa in politica, al fianco di Antonelli, sia essenzialmente legata alla questione campi: come replica?

Conosco Antonelli e la sua famiglia da una vita. So che Emanuele può non risultare simpatico a tutti, ma so soprattutto che Antonelli lavora: lo ha sempre fatto nell’ambito della sua professione e ora lo sta facendo anche per Busto. E io che sono una donna del fare, preferisco i fatti alle parole.

Nessun do ut des?

Assolutamente no. Anzi, vi svelo un segreto: sono stata io, circa tre mesi fa, a chiedere ad Antonelli di valutare un mio eventuale ingresso. E non il contrario. E tal proposito ci tengo a dire una cosa: se qualcuno pensa che, un mio eventuale ingresso in politica, possa cambiarmi, è completamente fuori strada. Io, se sarò eletta, continuerò ad essere Patrizia Testa, coi miei modi, con la mia testa e con le miei idee: il politically correct – e i tifosi della mia Pro lo sanno bene – non fa per me.

Fra l’ingresso nella stanza dei bottoni della Lega Pro e la discesa in campo in politica c’è un parallelismo nella voglia di cambiare le cose dall’interno, anziché continuare a subirle dall’esterno?

Un parallelismo c’è, ma c’è soprattutto la voglia di contribuire a cambiare le cose in meglio. Per il calcio, per la mia Pro e per la mia Busto.

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Patrizia Testa Pro Patria – MALPENSA 24