Bindelle, vanghe e rastrelli: Varese-Legnano, il derby delle porte

VIGGIU – Al peggio non c’è mai fine. Evidentemente è proprio così: basti pensare a quanto successo domenica a Viggiù, dove il Varese oramai da circa  un mese gioca le proprie gare casalinghe di campionato, dopo essere stato “sfrattato” dallo stadio “Franco Ossola” di Masnago per via del mancato pagamento di canoni d’affitto e di bollette di luce, acqua e gas (e chi ne ha più ne metta). Il derby fra Varese-Legnano, match clou della 24esima giornata de girone A dell’Eccellenza lombarda, è iniziato con 40′ minuti di ritardo, in quanto nel pre-partita i dirigenti lilla, visivamente insospettiti dall’altezza delle porte (da regolamento a m. 2,44) o forse imbeccati da qualche soffiata, hanno chiesto al direttore di gara la misurazione.

Fischietto, bindella e rastrello

La terna arbitrale, con tanto di bindella, ha provveduto alla misurazione della distanza fra la linea di porta e la traversa, riscontrando una porta più bassa di 5 centimetri e l’altra di 10 cm. Che fare? Con 45′ minuti di tempo a disposizione per evitare la sconfitta a tavolino, la terza che avrebbe significato l’esclusione dal campionato, i giocatori del Varese – che già in questa travagliatissima stagione ne hanno dovute sopportare di ogni – si sono messi a battere il campo con vanghe e rastrelli per cercare di abbassare il livello del terreno e di ripristinare di riflesso l’altezza regolamentare. Il tutto fra le proteste dei tifosi, per cui il calcio vero è quello giocato sul campo a colpi di pedate e di pallonate, non di bindelle…

La partita

Dopo un primo sopralluogo in bianco (mancava un centimetro) ed un secondo andato invece a buon fine, il direttore di gara – il fischietto rosa El Ella della sezione di Milano – ha dato dunque il via libera all’inizio del match, con i dirigenti del Legnano a fotografare il solco sulla linea di porta, in vista di un possibile ricorso. Questi i fatti (per la cronaca la partita è terminata 0-2 a favore dei lilla, secondi in classifica a 5 lunghezze dalla capolista Castellanzese, vittoriosa di misura a Sesto Calende) dell’ennesima assurda domenica vissuta dai giocatori del Varese, le uniche vere vittime di un sistema calcio malato, fra chi “gestisce” la situazione in questa maniera e chi prova ad approfittare delle disgrazie altrui. Ma questo è sport?

Varese Legnano porte – MALPENSA 24