Bobo Maroni: “Sogno di fare il sindaco della mia Varese”

maroni sindaco varese

VARESE – Nella sua seconda (o terza, o quarta) vita, Roberto Maroni fa lo scrittore. “Il rito Ambrosiano, per una politica della concretezza” è il titolo del libro, edito da Rizzoli, volume che esalta il pragmatismo lombardo rispetto alle meline romane. Fatica letteraria che tiene sulla scena pubblica l’ex ministro dell’Interno e ex governatore della Lombardia, benché non ne abbia bisogno data la visibilità che gli stanno offrendo proprio in questi giorni i media nazionali.

Forza Italia a rischio

Interviste a raffica. E previsioni sul futuro: “Matteo Salvini assorbirà Forza Italia” sostiene Maroni a Radio24. Eventualità che ha anche una scadenza: subito dopo le elezioni europee di maggio. “Salvini ha un progetto egemone, con la Lega che si prende tutto il resto – avverte Maroni – Non dico che Forza Italia si farà assorbire, ma se va sotto il 5 per cento di fatto spariscono, ed è un rischio per loro se non si danno una mossa”. Quasi una profezia. Di più: “Un grande successo elettorale della Lega potrebbe far nascere un nuovo sistema bipolare, la vera Terza Repubblica, con Salvini e la Lega da un lato e dall’altro un guazzabuglio con grillini e sinistra. Secondo me il leader di questa formazione potrebbe essere più Alessandro Di Battista che Roberto Fico. Per fare il leader politico non serve la dimensione istituzionale ma la leadership, che mi sembra Di Battista abbia”.

Bene Salvini, delude Di Maio

Infine: “Io sostengo Salvini, quello che fa lo fa bene, la delusione è Di Maio. E tuttavia non credo sia possibile staccare la spina a questo governo sapendo che non ci sono alternative”.
E le critiche alla “sua” Lega? E il “Nord” sparito dal logo? E la questione settentrionale cancellata in luogo della Lega nazionale? Maroni pare concentrarsi su altri temi. Anche perché gli balena per la mente una mezza idea: candidarsi a sindaco di Varese. Lo confessa a Malpensa24 che lo sollecita sul suo disimpegno politico dalle Regionali in poi. Ammette Maroni: “Ma sì, ho scelto una vita nuova dopo tanti anni di attività intensa. Mi occupo delle mie cose, dei miei hobby, sto con la mia famiglia. Ma l’ipotesi di concludere definitivamente la carriera pubblica come sindaco della mia città, bè, quella ancora non l’ho abbandonata”.

Non è fantapolitica

Maroni primo cittadino di Varese? Aveva cominciato una trentina d’anni fa come consigliere comunale di Palazzo Estense, incarico che ancora ricopre all’opposizione del sindaco Davide Galimberti. In futuro vorrebbe però occupare lo stesso ufficio. Fantapolitica? Mica tanto. Maroni ha sempre detto in questi ultimi mesi che la politica attiva non lo interessava più. All’epoca della sua clamorosa rinuncia a ricandidarsi a capo di Palazzo Lombardia c’era chi credeva fosse una scelta tattica per poter fare il premier a Roma, nelle more di una congiuntura post elettorale che glielo avrebbe permesso. E’ andata come tutti sanno. A giugno però, subito dopo la strampalata sentenza che lo condannava per una presunta segnalazione di lavoro a favore di una sua collaboratrice e lo assolveva per una richiesta di viaggio per un’altra, pubblicò un post: lui sorridente con un cartello ben visibile tra le mani: on the road again. Scritta in inglese per riaffermare di essere pronto a “tornare sulla strada”. Post passato sottotraccia, ma che ritorna d’attualità. Certo, anche se in politica mai dire mai, Maroni non diventerà premier. Potrebbe però diventare sindaco di Varese. Chi gli potrebbe dire di no?

Maroni sindaco varese – MALPENSA24