Umarells, il Berlusca al Quirinale e i no vax

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di Gian Franco Bottini

Lo scoppio della pandemia, oltre a ben più rilevanti conseguenze, ha costretto il gruppo dei nostri amici Umarells a sospendere l’abitudine del caffè comunitario, una effervescente circostanza per cogliere, dalla disomogenea composizione del gruppo, il variegato pensiero della spesso inascoltata “gente”. In una di queste mattine abbiamo colto uno di loro, il Pensionato leader del gruppo, che seduto ad un tavolo del solito bar scuoteva la testa immersa nel suo giornale.

Dopo averci informato che “tra morti e feriti” il covid non aveva fatto nel gruppo danni irreparabili, lui ci aveva anche comunicato di aver contattato gli amici per ripristinare le vecchie abitudini attendendosi che, da lì a poco, qualcuno di loro si sarebbe presentato, anche se al telefono le loro voci gli erano sembrate meno entusiaste di quanto si aspettasse. Lui stesso, per la verità, non ci sembrava molto in forma spiegandoci mestamente che “a della gente come noi il covid non solo ci ha portato via tanti amici ma ci ha tolto un paio di anni dei pochi che già ce ne restano”.

Per fortuna in quel momento era entrato l’Avvocato, socialdemocratico d’antan, che effervescente come ce lo ricordavamo aveva risollevato l’ambiente chiedendo subito conto di cosa il Pensionato stesse leggendo per essere così adombrato, ricevendo una acida risposta accompagnata da un nervoso lancio del giornale:”Toh, leggi!”-poi scuotendo la testa-“zucch e melon a la so stagion”.

Il titolo del giornale riportava la notizia della presunta ambizione del Berlusca di candidarsi per la carica di Presidente della Repubblica e l’Avvocato aveva cercato di calmare, seppur vischiosamente, il malumore del Pensionato, elucubrando fumosamente su difficoltà politiche del momento, precedenti, la durata settennale del mandato, lo stato di salute del Cavaliere, e ad altri argomenti di dubbia interpretazione.

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Gian Franco Bottini e gli Umarells

Il Pensionato però, da quel bacchettone che è, lo aveva prontamente stoppato buttandola sull’etica, sulla morale e sull’immagine:”Il Quirinale diventerebbe una discoteca con fasci di luce nel cielo al posto della bandiera. I severi corazzieri sostituiti dalle Olgettine, ai ricevimenti di Stato ogni volta una morosa nuova che può essere sua nipote….o quella di Mubarak. Vado avanti?”

Effettivamente oltre che ai freni inibitori il Covid pareva aver provocato danni anche alla slittante frizione del Pensionato e la sua “sbrocca”, ad alta voce, stava creando imbarazzo in tutto il locale tale che un distinto signore aveva pensato di intervenire molto seccato dichiarando che “al di là di queste sciocchezze, Berlusconi sta dimostrando di essere ancora uno dei pochi che in Italia può dire la sua con equilibrio e anche credibilità”.

Questo piccato intervento da parte di un estraneo aveva colto di sorpresa gli Umarells ma fortunatamente, prima di qualche improvvida reazione del Pensionato, la fortuna aveva previsto l’arrivo del Sempreverde, leghista della prima ora, che aveva fatto il suo ingresso con uno scoppiettante: “ragazzi della terza dose, me la và?” “Andrebbe anche bene se non ci fossero quei pirla dei no-vax !” era stata la pronta risposta dell’Avvocato

Quella che poteva essere acqua su un possibile incendio si era immediatamente trasformata in ulteriore benzina sul fuoco, perché dal fondo del locale era sbucato un giovanotto che, dichiarandosi contrario al vaccino, aveva minacciosamente rinviata al mittente quella che riteneva un’offesa nei suoi confronti. L’Avvocato, preso in fallo, aveva spiegato che la sua non voleva essere una offesa ma una specie di rimbrotto e che lui stesso sarebbe stato disposto a cambiare idea se il giovanotto gli avesse fornito delle buone ragioni.

Il giovanotto aveva iniziato a sciorinare un poco convincente fritto misto fatto di libertà violate, prevaricazioni generazionali, malaffare politico, speculazione mondiale, informazione prezzolata, al quale il Sempreverde aveva cercato di mettere fine con una frase falsamente accondiscendente del tipo “va ben, va ben…..te ghe resun ti!”

Malgrado l’intervento preoccupato dello stesso barista, il giovanotto però sembrava non voler mollare la presa: “Voi siete dei vecchi e non avete nulla da perdere, noi giovani potremmo pagare, da qui a qualche decina di anni, le conseguenze di questa violenza che subiamo iniettandoci chissà quale schifezza. Siete dei vecchi, questo è il vostro problema!”

La definizione di “vecchi” rivolta con un tono chiaramente spregiativo, aveva scatenato la “carogna” dell’infiammabile Sempreverde il quale, rosso in viso, si era pericolosamente avvicinato al suo interlocutore e con malcelata calma gli aveva espresso il suo filosofico pensiero: “E vero giovanotto; essere vecchi è un nostro problema, ma tu ne hai uno ancor più grande: quello di riuscire a diventare vecchio, se continui a fare il pirla! A vuialter se fa pussè fadiga e mettevel in del co che…”(omissis).

A quel punto, con un rigurgito di buon senso, il Pensionato aveva ordinato una opportuna ritirata.  I saluti sul marciapiede con il proponimento di ritrovarsi, di lì a qualche giorno,” per parlare di cose nostre, come le recenti elezioni, la barzelletta del Parco dello sport, l’illuminazione delle strade e i derivati”. Un ritorno degli Umarells, difficoltoso e a ranghi ridotti ma, come sempre, tutt’altro che banale.

bottini berlusconi  umarells – MALPENSA24