BUSTO ARSIZIO – In arrivo quattro nuovi supermercati. Busto Arsizio si attrezza con un’offerta commerciale di prim’ordine, recuperando i vuoti di un passato in cui erano state sbarrate le porte alla grande distribuzione. Ma sono cambiati i tempi e le esigenze dei cittadini. Chiusi i piccoli negozi rimangono in attività i supermercati, anzi, secondo le stime di Palazzo Gilardoni, i punti vendita sono al di sotto dei parametri previsti per una popolazione di gran lunga superiore agli 80mila abitanti. E’ così che a Beata Giuliana (ex Mizar), in via Palestro, via Magenta e piazzaleCrespi sono ipotizzati supermarket di diverse superfici, ma comunque destinati a incrementare i riferimenti della grande distribuzione. Le ipotesi di intervento sono al vaglio dell’amministrazione comunale che, come contropartita, chiederà di sicuro standard pubblici, cioè lavori a favore delle collettività. Com’è giusto che sia.
Mitigazioni con il verde
Però c’è un però. Lo sottolinea in una nota Massimo Brugnone (foto), consigliere comunale del Pd. Nessuna contrarietà ai futuri insediamenti, ma attenzione ai disagi che essi inevitabilmente creeranno per l’ambiente, per la viabilità, per la stessa qualità della vita dei quartieri in cui saranno insediati. Una preoccupazione legittima, anzi, più che condivisibile. E una proposta. Scrive Brugnone: “In questi giorni non sono a Busto Arsizio, ma dai giornali leggo di possibili nuovi supermercati a Beata Giuliana, in via Magenta, via Palestro e piazzale Crespi. Non sono contrario, ma è palese che questa scelta andrebbe non solo a modificare pesantemente la viabilità nei quartieri coinvolti, ma anche l’impatto ambientale causato dall’intenso traffico che ne deriverebbe. In una zona come la nostra, già fortemente inquinata, non possiamo permettere che la qualità dell’aria peggiori ulteriormente. Oltre che asfalto, cemento e parcheggi, sarà bene che l’amministrazione chieda ai futuri supermercati – al posto degli oneri di urbanizzazione – di riqualificare queste zone aumentando il verde presente nei diversi quartieri. Un po’ come avviene a Milano. Busto Arsizio non si merita di meno”.