Busto, alloggi d’emergenza nell’ex pizzeria della mafia di via Sella. Investe il Comune

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BUSTO ARSIZIO – Ci pensa il Comune a sistemare l’ex pizzeria di via Quintino Sella confiscata alla mafia. Le proposte emerse con l’ultimo bando non appaiono pienamente sostenibili, così la giunta decide di intervenire direttamente. «Sosterremo noi le spese di ristrutturazione, nella speranza di ottenere il contributo di Regione Lombardia a copertura del 50%» rivela l’assessore all’inclusione sociale Osvaldo Attolini, che ha portato in giunta lunedì, 29 marzo, la delibera di approvazione del progetto di recupero. Verranno ricavati alloggi d’emergenza e uno spazio destinato alle associazioni.

Il nuovo tentativo

Che sia la volta buona? Dopo anni di attesa, e un’assegnazione che purtroppo non è andata a buon fine (la cooperativa che avrebbe dovuto realizzare il progetto della ciclofficina, impiegando ex detenuti, è finita in liquidazione), sarà direttamente l’amministrazione comunale ad occuparsi dei lavori di riqualificazione dell’ex pizzeria della mafia di via Quintino Sella. «L’intervento di riutilizzo del bene – si legge nella delibera – è finalizzato a rispondere al bisogno di accoglienza abitativa a carattere temporaneo per persone singole o nuclei familiari residenti in Busto Arsizio, in condizione di vulnerabilità sociale ed economica».

I lavori di ristrutturazione

Le tre unità immobiliari, il negozio al piano terra e i due appartamenti al primo piano, «non sono in buono stato di manutenzione e necessitano di interventi di manutenzione straordinaria al fine di renderle agibili ai futuri inquilini». Da rifare rivestimenti, servizi e impianto elettrico e idraulico dell’ex pizzeria, ma anche tetto, controsoffitti, porte, intonaci e impianto elettrico e idraulico degli appartamenti. In tutto, 138mila euro di stima dei lavori, secondo il preventivo redatto da Agesp Attività Strumentali.

Ci pensa il Comune

«Troppo oneroso per le associazioni, anche con il sostegno del contributo regionale» fa notare l’assessore Osvaldo Attolini. Di qui la scelta di prendersi carico direttamente dei lavori, come amministrazione. «Incrociamo le dita – ammette l’assessore – una volta eseguiti i lavori, se arriverà il contributo regionale, faremo un bando per la gestione. Ma simbolicamente, essendo un immobile sottratto alla mafia, era doveroso renderlo disponibile per un riutilizzo a fini sociali».

Busto ci riprova: nuovo bando per l’ex pizzeria di via Sella confiscata alla mafia

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