Busto, Antonelli fa marcia indietro e ordina: abbassare la montagna del rondò

BUSTO ARSIZIO – La montagna di largo Giardino, ovvero il cumulo di terra al centro della nuova rotatoria, con in cima la magnolia (che si è persino inclinata), verrà abbassata. Per buona pace dei Cinque ponti che già vedevano minacciato il proprio primato di punto più alto della città (campanili e palazzi esclusi, of course). Insomma la “vetta” di viale Duca d’Aosta “abbassa la cresta”. Dopo appena 5 giorni.

Fare e disfare è sempre un lavorare

E’ tutto un fare e disfare. Tanto che domani mattina (giovedì 12 novembre), almeno secondo alcune autorevoli indiscrezioni, ruspe e camion saranno di nuovo al lavoro per abbassare il cumulo di terra, subito ribattezzato “la montagna“, e con altrettanta prontezza contestato da molti cittadini, perché ostruisce il cannocchiale ottico sul boulevard più importante di Busto. Pare che a monte (scusate il gioco di parole) della montagna ci siano vincoli normativi legati alla sicurezza stradale. Norme che a quanto pare non valgono poco più in là e sempre sul medesimo viale, dove c’è un’altra rotonda, in attesa di essere completata (quella Coop, congelata dal sindaco Antonelli per intenderci) che invece è bella piatta.

Ma quanto si abbassa?

Questo è tutto da vedere. C’è chi dice almeno di un metro, chi invece sostiene molto meno. Sta di fatto che l’operazione comporta la temporanea rimozione della magnolia e poi il suo riposizionamento. A dettare l’abbassamento, raccontano da Palazzo Gilardoni, è stato proprio il sindaco Emanuele Antonelli, che ha imposto la retromarcia dopo aver preso atto, non tanto della sproporzionata altezza quando si è inerpicato in cima per la foto del taglio del nastro, quanto del fiume di proteste e malumori espressi dai cittadini. Insomma vox populi, vox dei: del resto tira aria da campagna elettorale e scontenta di qua, scontenta di là, poi come si vanno a prendere i voti?

Prima fare e poi rifare

Il caso della montagna di largo Giardino però conferma una cosa: a Busto questa amministrazione prima deve fare e poi rifare. E il caso della piazza Vittorio Emanuele che nel giro di due anni è già stata rifatta completamente. Ma anche del parcheggio di via Volturno, nel senso che solo una volta realizzato a Palazzo Gilardoni si sono accorti che non era poi così bello e sono dovuti correre ai ripari e anche al portafoglio (perché il costo è lievitato e non di poco). E ora la rotonda. A Busto “prima fare e poi rifare” è diventata la norma.

busto antonelli rotonda tribunale – MALPENSA24