A Busto l’arte tessile trasforma Palazzo Cicogna in un faro contro il degrado

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BUSTO ARSIZIO – A Busto Arsizio l’arte tessile diventa veicolo, e baluardo, del messaggio positivo della cultura, rivolto in particolare alle giovani generazioni. A Palazzo Marliani Cicogna è stata inaugurata ieri, sabato 19 settembre, Thūmós, installazione di fiber art creata da Daniela Frongia: come annunciato dalla vicesindaco Manuela Maffioli, l’opera, realizzata con cotone intrecciato ha un’anima di ferro, sarà impreziosita da speciali effetti luminosi visibili anche all’esterno.

Un duplice significato

«L’inaugurazione di oggi assume un duplice significato», ha dichiarato Maffioli. «Innanzitutto ricorda la rassegna Miniartextil, una delle sette nobili vittime della cultura a Busto, che è stata cancellata per la pandemia e tornerà nel 2021. Condividiamo questo incontro con l’associazione che l’ha fondata, Arte&Arte, rappresentata da Paola Re e Chiara Anzani. In secondo luogo la speranza è che la cultura diventi un punto di riferimento – e un unguento – per piazza Vittorio Emanuele II, ferita dai recenti episodi di violenza: Thūmós verrà illuminata anche di notte, proiettandosi idealmente all’esterno per ricordare di inseguire il progresso e non il degrado».

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La coscienza in divenire

Re ha ricordato le parole di Dostoevskil: «Non bisogna rincorrere la tristezza, perché ce n’è già tanta là fuori: è bello l’augurio da parte dell’amministrazione comunale che quest’opera diventi un faro per la bellezza. Siamo stati felici di rispondere alla sua chiamata perché più volte abbiamo stretto un legame con questa città». Come ha spiegato Frongia, artista che si ispira alla tradizione tessile sarda nel realizzare le sue sculture, «la parola Thūmós deriva dal greco antico e corrisponde al respiro e al flusso sanguigno: l’intento è descrivere il fluttuare e il mettersi in atto della coscienza. Si tratta di una creazione in divenire che, realizzata apposta per questo evento a Busto, sarà poi sviluppata ulteriormente».

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Il ritorno della cultura dal vivo

La sala Don Rossi non solo ospita l’opera, ma anche il video che ne descrive la genesi; è firmato dall’Istituto Cinematografico Michelangelo Antonioni, una delle realtà che hanno reso possibile l’installazione, che proseguirà fino al primo novembre, insieme agli sponsor Agesp Energia, Studio Legale A&A e Autocentauro, rappresentati rispettivamente dalla presidente Giuseppina Basalari, dai soci Giorgio Albè e Micaela Barbotti e da Andrea Tosi, e Bip Bip, azienda tessile di Besnate. «La scultura nella sala Don Rossi dà il via agli appuntamenti con l’arte di “BA cultura per l’estate…oltre”, ha spiegato Maffioli. «In vista di un possibile inasprimento delle misure restrittive, stiamo investendo molto sul settore espositivo, che è stato l’ultimo a chiudere e il primo a riaprire. Non posso che lodare tutti quegli spazi privati che si sono riattivati per proporre cultura dal vivo».

BA Cultura continua a settembre con arte, letteratura e 14 live in contemporanea

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