BUSTO ARSIZIO – Guardare al di là della paura. Se davvero vogliamo trovare una luce di speranza nel bel mezzo dell’emergenza coronavirus che sta cambiando la vita di tutti, scatenando mostruose psicosi e comprensibili paure, allora dobbiamo guardare alla solidarietà che da più parti si sta facendo scudo quanto meno contro un certo cinismo risvegliato dal virus. Ci sono studenti di medicina che si mettono gratuitamente a disposizione pronti a dare informazioni a chi spaventato chiama i numeri di emergenza, c’è chi (è accaduto a Gallarate) regala mascherine pagate a peso d’oro a sconosciuti che hanno genitori cardiopatici residenti un pochino più vicini di noi alle zone rosse, e c’è il Comune di Busto che “ottimizza” il cibo avanzato dalle mense scolastiche chiuse per sfamare chi ne ha più bisogno.
Donazioni attraverso il programma Siticibo
E infatti il Comune di Busto ha donato le derrate alimentari rimaste inutilizzate nelle cucine di nidi e scuole dell’infanzia vicine alla scadenza: si tratta di uova, yogurt, formaggi, frutta e verdura che non sono stati consumati dai bimbi a causa della chiusura delle scuole per l’emergenza coronavirus e che saranno distribuiti alle associazioni e alle famiglie assistite dalla Fondazione Banco Alimentare, attraverso il programma Siticibo, già molto sviluppato in città.
Nel 2018 raccolti 10mila chili di pane
L’iniziativa rientra nell’ambito dei progetti educativi e solidali contro lo spreco alimentare promossi dall’amministrazione comunale, in particolare dall’assessorato all’Educazione guidato da Gigi Farioli, proprio in collaborazione con il Banco Alimentare. Nell’anno 2018, sono stati raccolti, solo nelle mense scolastiche non solo quasi 10mila chili di pane, frutta e dessert, ma anche, utilizzando complessi procedimenti di conservazione, circa 53mila porzioni di cibo cotto, poi destinati alle strutture caritative del territorio.