BUSTO GAROLFO – Sarà interrogato lunedì 19 luglio dal gip di Busto Arsizio Stefano Colombo, don Emanuele Tempesta, il parroco vicario di Busto Garolfo, che si trova ora agli arresti domiciliari dallo scorso giovedì 15 luglio quando tre agenti della Mobile di Milano in borghese lo hanno raggiunto a Bardonecchia dove il sacerdote si trovava in campeggio con gli adolescenti dell’oratorio, notificandogli l’ordinanza di custodia cautelare emessa a suo carico dal Gip di Busto Luisa Bovitutti su richiesta del pubblico ministero Flavia Salvatore. Lo riporta l’Ansa.
Era in campeggio con i ragazzi dell’oratorio
Don Tempesta, che è assistito dall’avvocato Erminia Viganò, è accusato di abusi sessuali su minori dal febbraio 2020 al maggio 2021. Sono sette i bimbi di età compresa tra i 7 e gli 11 anni che sarebbero stati vittime di violenza sessuale da parte del sacerdote di 29 anni, arrestato dagli agenti della Squadra Mobile di Milano a Busto Garolfo. Nei prossimi giorni il pm di Busto Arsizio Flavia Salvatore sentirà i minori (già ascoltati in audizione protetta) con la formula dell’incidente probatorio cristallizzando le loro testimonianze in sede processuale.
Il dolore di Busto Garolfo
L’arresto ha scioccato profondamente l’intera comunità di Busto Garolfo alla quale anche monsignor Mario Delpini, Arcivescovo di Milano, si è detto vicino. Il sindaco Susanna Biondi ha parlato di giornata «Difficile e dolorosa. Le notizie che abbiamo appreso ci hanno lasciato davvero sbigottiti. Naturalmente le indagini andranno avanti per appurare ogni elemento di questa triste vicenda. Mi preme manifestare la più sincera e totale vicinanza alle famiglie e ai bambini coinvolti. Comprendo le perplessità e le ansie che in queste ore agitano anche gli altri genitori. Per dare loro sostegno e aiuto l’Amministrazione comunale sta organizzando uno sportello psicologico di cui potranno usufruire tutti coloro che ne sentano il bisogno. Rimaniamo uniti e aiutiamoci a vicenda. Non vogliamo certamente dare giudizi affrettati, non sta a noi giudicare, ma certamente stiamo vivendo un grande dolore».