Busto, la Casa di Chiara dona due holter alla pediatria. Grazie a Cristian e agli If

BUSTO ARSIZIO – Il torneo in memoria di Cristian Tallarida a Tremezzo e il concerto degli If a Sant’Anna portano due «preziosi» macchinari in dono alla pediatria dell’ospedale di Busto Arsizio. Due holter che sono stati consegnati dall’associazione La Casa di Chiara al primario del reparto Simonetta Cherubini. Un momento di grande commozione nel ricordo di Cristian, il figlio di Orazio Tallarida scomparso due anni fa in un incidente stradale, e della piccola Chiara, la figlia di Marco Cirigliano volata via a meno di tre mesi di vita, che ha ispirato l’attivissima associazione benefica.

I due holter

Gli apparecchi acquistati con le due donazioni sono un holter pressorio per il monitoraggio della pressione arteriosa nelle 24 ore e un holter ECG per il monitoraggio del ritmo cardiaco nelle 24 ore. «Ci servono per essere autonomi in pediatria e non dipendere più da altri reparti quando i nostri pazienti, normalmente ragazzi, hanno bisogno del monitoraggio cardiaco» spiega il primario Simonetta Cherubini. «Grazie per questa fiducia che si basa su tanti anni di amicizia. E tanti regali. Non ci abbandonate mai». E per il direttore sanitario di ASST Valle Olona Claudio Arici è «un gesto che pesa tantissimo».

La donazione

«Tanta roba, che salva vite – sintetizza il fondatore de “La Casa di Chiara” Marco Cirigliano – è anche un riconoscimento alla pediatria di Busto, perché sappiamo che quello che diamo è in buone mani e serve ad aiutare i bambini e i ragazzi che qui vengono curati. Se noi facciamo queste donazioni, è perché crediamo nella sanità pubblica, nel lavoro che svolgete, nella professionalità che mettete: al di là di tanta confusione che circola abbiamo toccato con mano che c’è ancora del buono».

I meriti

Se “La Casa di Chiara” ha acquistato le apparecchiature, i veri protagonisti sono coloro che hanno portato le donazioni all’associazione di Marco Cirigliano. Che ammette: «Siamo qui solo per merito loro». Da un lato, Orazio Tallarida, con la moglie Silvia e la sorella Antonella: ha donato metà dei fondi raccolti in occasione del torneo in memoria del figlio Cristian a due anni dalla sua tragica scomparsa. Dall’altro, Fabio Parise, amico di Cirigliano, che ha organizzato un concerto degli “If”, la tribute band dei Pink Floyd, al teatro Sant’Anna.

I protagonisti

Orazio Tallarida cita una «frase che Cristian aveva scritto durante uno dei suoi viaggi: “Noi siamo fortunati ad essere vivi. Aiutarci tra di noi è quello che ci rende felici“. Faceva tanto del bene, e per quel poco che possiamo fare noi ci siamo: se anche solo una vita si può salvare è già tanto». E Marco Cirigliano chiosa: «Quando sei accomunato da un amore incredibile è tutto più importante. Siamo qui perché è quello che vorrebbero i nostri figli per aiutare altri figli». Fabio Parise invece con l’evento degli If ha «colmato un vuoto», quello della sua assenza fisica – era via per lavoro – nei giorni della nascita e della morte della piccola Chiara Cirigliano: «Volevo fare quel qualcosa che non ho potuto fare allora. Ed è andata bene, grazie al sostegno di tante persone. Ho tastato con mano quanto di buono c’è ancora, tanta positività, ciascuno ha dato quel che poteva». E promette: «Ci daremo da fare per fare ancora qualcosa, magari insieme».

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