Busto, Libertas ci riprova con Lanza e Caron: «Noi moderati con Antonelli»

BUSTO ARSIZIO – «Non importa il colore del sindaco, ma che faccia le cose che ha fatto e che ha promesso». La declinazione secondo l’associazione Libertas della celebre massima “Non importa il colore del gatto ma che catturi il topo”, attribuita a Deng Xiaoping (anche se sarebbe stata creata da Confucio), per spiegare, nelle parole del presidente dell’associazione Paolo Della Vedova, la scelta del gruppo di continuare a sostenere il sindaco Emanuele Antonelli. Passati armi e bagagli da Forza Italia, quando ancora Gigi Farioli ipotizzava di strappare con tutto il partito, nella Lista civica per Antonelli Sindaco, gli “zingaliani” (dal nome del fondatore Giuseppe Zingale, che fece traslocare il gruppo dall’Udc agli azzurri più di dieci anni fa) riprovano ad entrare in consiglio comunale con due candidati, Marco Lanza ed Elisabetta Caron. Volti nuovi che raccolgono il testimone da Francesca Tallarida, eletta cinque anni fa e capogruppo uscente di Forza Italia in sala esagonale.

«Noi moderati con Antonelli»

«Apparteniamo all’area di centro, siamo cattolici liberali e democratici cristiani, non è vero che tutti coloro che si rifanno all’area moderata a Busto sono andati in un’altra direzione» la stoccata che sembra rivolta in particolare al diretto competitor Gigi Farioli, che nella sua lista Forza Busto rivendica di rappresentare i moderati e i liberal-popolari, anche vantando il simbolo di Rinascita della Democrazia Cristiana. «Noi siamo stati chiari sin dall’inizio con Antonelli – ricorda Paolo Della Vedova – apparteniamo ad un’area politica ben precisa ma pensiamo che nel governo locale non rientrino in gioco principi culturali politici ideologici ma solo la capacità di amministrare la città. Antonelli ha operato bene e noi moderati lo appoggiamo convintamente, anche se appartiene ad un partito che non coincide con la nostra area politica. E non è estremista». La scelta di accasarsi nella Lista Antonelli, puntualizza il presidente di Libertas, è legata al «modo di amministrare e al programma, a cui abbiamo contributo per la nostra parte. Considerato che i programmi non si realizzano mai completamente, crediamo che il sindaco sia la persona più adatta per attuarlo. Non riuscirà al 100%, ma ce la metterà tutta. Poi a volte bisogna smussare i conflitti, so che probabilmente non lo farà, ma speriamo di incidere anche su questo». D’altra parte Antonelli ha già promesso che intende cambiare il suo brutto carattere.

Tra Libertas e Antonelli c’è sintonia. «Li ho corteggiati subito: sono amici, li conosco da una vita e mi trovo bene – ammette il sindaco – hanno qualcosa in più perché sono supportati da Libertas, che ha un’esperienza politica notevolissima. E in questi cinque anni Francesca Tallarida è stata sempre in maggioranza, correttissima e sempre presente a supportarmi, trovando sempre la sintesi». Quest’ultima ha annunciato la volontà di prendersi «una pausa, per motivi personali e professionali», dopo cinque anni di «alti e bassi, ma con un sindaco sempre pronto al confronto».

I candidati

«Con Antonelli ci accomuna il concetto della politica del fare» sostiene Marco Lanza, 36 anni. Laureato in legge e professionista impegnato nel settore delle gare e appalti della pubblica amministrazione, è vicino al fondatore Zingale. «Antonelli è stato un abilissimo e bravissimo amministratore, e nel suo programma ha inserito due proposte di Libertas» svela Lanza. Si tratta, da un lato, delle «casette dell’apprendimento digitale a impatto zero per i ragazzi, in cui offrire un nuovo metodo di apprendere giocando», dall’altro «il progetto Busto Arsizio scopre talenti, per farli emergere nelle diverse arti». A fare l’accoppiata con lui c’è Elisabetta Caron, 51 anni, bustocca per matrimonio (ha due figli) e molto impegnata su vari fronti del volontariato, dal consiglio d’istituto della scuola dei figli alla Pro Patria ARC di atletica, fino alla parrocchia come catechista. Pronta a portare avanti «un progetto di inclusione per lo sport nelle scuole, insegnato da allenatori qualificati provenienti dalle società sportive».

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