Caianiello parla ancora: «Dovevo trovare fondi per la campagna di Lara Comi»

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GALLARATE –  Il Mullah domani, mercoledì 6 novembre, torna libero: ma continua a palare. Dopo l’arresto lo scorso 7 maggio in seno all’inchiesta Mensa dei poveri il Mullah ha alla fine scelto di collaborare.  E nel mirino delle sue dichiarazioni c’è l’ex europarlamentare Lara Comi. «Il mio scopo era quello di trovare ulteriori fondi per finanziare la campagna elettorale di Tatarella, mio principale candidato alle elezioni europee, unitamente alla Comi». Così Nino Caianiello, presunto ‘burattinaio’ di un sistema di mazzette, nomine e appalti pilotati e finanziamenti illeciti in Lombardia, ha descritto parte del suo ruolo in uno dei tanti verbali resi in questi mesi nella maxi inchiesta, dopo aver deciso di collaborare puntando al patteggiamento. Comi è a sua volta indagata: la sua posizione è stata stralciata e l’inchiesta va avanti.

Serviva un referente politico in Piemonte

I passaggi di questo verbale del 13 settembre sono riportati nell’ordinanza con cui il gip di Milano Raffaella Mascarino ha detto no alla revoca della misura dei domiciliari per il deputato di FI Diego Sozzani (misura mai eseguita perchè la Camera ha negato l’arresto con un voto). Ai pm Caianiello ha raccontato che«Fui io a presentare
Sozzani a Tatarella e D’Alfonso perchè questi ultimi mi dissero che avevano la necessità di trovare un referente politico in Piemonte perchè lì la società di D’Alfonso aveva partecipato e comunque aveva interesse a partecipare ad una serie di gare». Inoltre, «Dissi a Tatarella che sarei riuscito ad organizzare un incontro per il tramite di Sozzani   con i rappresentati politici di quell’area, cosa che effettivamente avvenne». In più, ha aggiunto, «Sozzani mi disse che era riuscito ad individuare due persone che avrebbero curato la campagna elettorale di Tatarella in provincia di Novara e che, tuttavia, occorreva trovare il modo di retribuire queste persone». E ancora: «Ho saputo che D’Alfonso, oltre a finanziare la campagna elettorale di Sozzani, ha affidato un incarico alla società Skylab di Sozzani che si occupava dell’analisi delle acque. Come contropartita Sozzani era riuscito a trovare a D’Alfonso e Tatarella una serie di entrature nel novarese come ad esempio la società Acqua Novara di Gallina». Gallina è a sua volta indagato nell’inchiesta e patteggerà giovedì 7 novembre.
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