Poliseno (Cardano è) difende Imen sul rito musulmano. E striglia la Lega di Cassano

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CARDANO AL CAMPO – «Buon senso, tolleranza, solidarietà verso il prossimo e sensibilità al dolore altrui». Da Cardano al Campo, interviene Massimo Poliseno. L’esponente del gruppo di minoranza Cardano è” entra a gamba tesa nel dibattito di Cassano Magnago: prende le parti dell’influencer Imen Boulahrajane e si unisce al suo sfogo sulla difficoltà di individuare uno spazio nei cimiteri in cui seppellire il padre con rito musulmano. Ma soprattutto, punta il dito contro la presa di posizione della Lega cassanese, che ha definito lo “j’accuse” di Imen uno «sfogo fuorviante e fuori luogo».

Le distanze dalla Lega

Subito chiaro, Poliseno: «Trovo che ad essere fuori luogo qui sia solo il comunicato stampa con cui la Lega ha voluto prendere posizione sullo sfogo di una giovane ragazza che ha denunciato che nel nostro Paese, nel 2022, ancora non è possibile per una cittadina italiana seppellire il proprio padre musulmano». Quei quattro valori – buon senso, tolleranza, solidarietà e sensibilità – citati dal consigliere di Cardano é, non solo «accomunano tanto la cultura laica quanto quelle stesse radici cristiane a cui difesa la Lega pare aver scritto questa lettera», ma «dovrebbero già da soli indurre ad aprire alla possibilità per ogni cittadino di essere sepolto vicino ai propri cari e secondo il rito della confessione di appartenenza».

La vicinanza

Da una parte, quindi, Poliseno ricorre alla Costituzione: «A scanso di equivoci, i nostri costituenti hanno anche voluto sancire due principi che in questa vicenda non mi pare abbiano ricevuto la giusta considerazione: il principio di laicità dello Stato e quello di uguaglianza religiosa». Dall’altra, condivide un’esperienza personale: «Quando ho perso mia madre ricordo che nei primi mesi andavo quasi tutti i giorni al cimitero dietro casa a trovarla. Mi dava sollievo farlo. Mi rattrista molto sapere che questa ragazza, praticamente mia coetanea, non potrà fare lo stesso, essendo stata costretta a rivolgersi al paese d’origine di suo padre per dargli sepoltura».

Rifuggire gli esempi negativi

Senza nascondere che «ancora più tristezza mi viene leggendo tutti quelli che tirano fuori il solito argomento della reciprocità». Visto che la domanda ricorrente è: «Chissà se loro riconoscerebbero ad un italiano la sepoltura secondo il rito cristiano?», cita. Fino all’affondo: «Non so come funzioni in Marocco o altrove, ma anche nella peggiore delle ipotesi credo che dagli altri Paesi il nostro debba copiare gli esempi positivi e rifuggire quelli negativi. Se vogliamo lasciare un mondo più tollerante, più aperto, in poche parole migliore di come lo abbiamo trovato, qualcuno dovrà pur iniziare a renderlo tale dando agli altri l’esempio».

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