Un post di Cassani scatena gli avversari. La storia di Giulia diventa un caso politico

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GALLARATE –  «Il Sindaco uscente di Gallarate, Andrea Cassani, ha usato la parola “handicappato” per insultare un ragazzo che ha sollevato su Facebook alcune problematiche legate alle barriere architettoniche della città». A sollevare il caso è la lista +Gallarate di Sonia Serati, seguita a ruota del centrosinistra di Margherita Silvestrini. Sull’episodio è intervenuto anche il sindaco stesso, scusandosi per il termine improprio ma chiarendo i contorni della vicenda.

L’antefatto

Tutto ruota infatti attorno alla visita del primo cittadino a Giulia Gatti, 24enne di Gallarate affetta dal morbo di Lyme, che ha lanciato una raccolta fondi per curarsi in Polonia. Il sindaco si era recato a casa della ragazza su invito della famiglia proprio per incentivare le donazioni (che nel frattempo hanno raggiunto i 26mila euro). Su Facebook però qualcuno ha criticato e G.Z. lo ha accusato di strumentalizzare la vicenda, scatenando la reazione di Cassani. Il dibattito, va detto anche questo, è poi seguito con pesanti insulti rivolti al sindaco da parte di G.Z. 

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La parola “handicappato” ha creato il dibattito politico. +Gallarate definisce il post di Cassani «un episodio di bullismo molto grave che non avremmo mai voluto vedere da parte del nostro Primo Cittadino». Prosegue il gruppo di Serati: «Qui non si tratta di essere di destra o di sinistra, ma di avere senso di umanità e rispetto del prossimo, elementi che Cassani dimostra di non avere. In un mondo normale, un politico si ritirerebbe dalla competizione dopo aver scritto una frase del genere. Dobbiamo fare di tutto per evitare che la nostra città sia governata per altri cinque anni da un individuo capace di trattare le persone con così tanta cattiveria. Questo non è l’esempio che dobbiamo dare ai nostri figli».

La coalizione Silvestrini

Sulla vicenda interviene anche la coalizione di centrosinistra (Pd, Città è Vita, Officina di Cura Urbana e Azione e lista civica Margherita Silvestrini sindaco) con una nota congiunta: «Andrea Cassani, attuale sindaco di Gallarate, ci ha purtroppo abituato a un atteggiamento da bullo di periferia, che non accetta critiche e risponde con (presunti) insulti ai cittadini che gli pongono problemi seri e complessi (forse troppo difficili da risolvere per chi è abituato a usare solo la ruspa). E ancora:  «Lo conferma ancora una volta quando risponde a G.Z. dandogli dell’handicappato solo perché gli è stato chiesto di trasformare in fatti concreti la presunta attenzione alla disabilità sbandierata dai leghisti nei post della campagna elettorale. Ancora una volta ricordiamo che l’amministrazione di una città come Gallarate ha bisogno di persone capaci di affrontare seriamente i problemi, non di blaterare insulti e di “bannare” le critiche come polvere da nascondere sotto il tappeto».

L’intervento di Cassani

La risposta del sindaco non si è fatta attendere.  «Mi spiace – dice – che davanti a una vicenda delicata e spinosa, nella quale una ragazza con una malattia che il nostro Stato non riconosce e che è costretta a rendere pubblica la sua vicenda, il suo dolore e le problematiche della sua famiglia, per poter accedere a delle cure si arrivi a strumentalizzare la questione attribuendomi colpe solo per aver portato a conoscenza questa storia. Tra l’altro su invito della sua splendida famiglia». Prosegue Cassani:  «Chiedo scusa per il termine improprio utilizzato ma è riprovevole che qualcuno possa arrivare a giudicare la visibilità voluta da Giulia ed è ancora più assurdo che vi siano persone che non dicano nulla su chi ha fatto il post (che per inciso utilizza termini offensivi anche nei miei confronti) ma utilizzino per scopi politici la mia risposta; arrivando persino ad accusarmi di bullismo quando in realtà stavo proprio prendendo le difese della persona più fragile».

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