CASSANO MAGNAGO – Intimidazione o bravata poco importa. Le scritte ingiuriose contro Matteo Salvini apparse sulla serranda della sede della Lega di via Gasparoli a Cassano Magnago lo scorso 5 maggio hanno unito la politica cittadina. Senza distinzioni di colore o appartenenza, tutti i gruppi presenti in consiglio comunale e quelli che hanno già annunciato di volersi candidare per le Amministrative 2022 questa mattina 26 marzo hanno varcato la porta del quartier generale leghista per dimostrare non soltanto a parole solidarietà nei confronti di un episodio definito intollerabile di tutti i presenti.
Sotto l’Alberto da Giussano
La foto di gruppo sotto l’Alberto da Giussano sta a dimostrare che Cassano considera il sano confronto dialettico elemento imprescindibile della politica cittadina, a maggior ragione alla vigilia di una campagna elettorale che – per sua natura – nei prossimi mesi porterà inevitabilmente ad alzare il livello dello scontro. Oggi però erano tutti leghisti di fronte a un attacco politico e personale proprio in un momento in cui servirebbe massima unità, per dare anche senso di consapevolezza alla gravità della guerra in corso. E così non sono voluti mancare l’assessore Alessandro Passuello in rappresentanza della giunta, l’opposizione al completo con Pd, Azione e In movimento per Cassano, il centrodestra con Forza Italia e Fratelli d’Italia, i civici di “Progetto Cassano 2032”.
Ripetute azioni di disturbo
Il commissario della Lega di Cassano Magnago Claudio Leone ha ricordato che le scritte apparse sulla serranda non sono un caso isolato. «Sono ripetute le azioni di disturbo ed è per questo che è ancora più importante la presenza qui nella nostra sede dell’amministrazione comunale e dei rappresentanti di tutte le forze politiche». Promotore dell’iniziativa odierna è stato il presidente del circolo locale di Fratelli d’Italia, Luca Ruocco: «Era importante dare un segnale di intelligenza umana in un momento così complesso per dimostrare che si può fare politica con equilibrio e pace».