Certificato antifascista obbligatorio a Rescaldina, la giunta: «Strumentalizzato»

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RESCALDINA – Non accenna a spegnersi l’eco delle polemiche sollevate sul piano politico dalla presenza di una dichiarazione di antifascismo fra i documenti da presentare a Rescaldina per qualunque attività sul territorio comunale e per partecipare ai bandi del Municipio. Documento vincolante introdotto da anni dal centrosinistra e di cui pare che in tutto questo tempo si siano accorti in pochi: fra questi Malpensa24, che ne ha scorto la presenza fra gli atti da allegare a un bando pubblicato la scorsa settimana per “ il conferimento di un riconoscimento a favore di atleti e/o squadre di associazioni sportive rescaldinesi che si siano contraddistinti per particolari risultati o gesta sportive nella stagione sportiva 2023/2024”.

Il candidato sindaco del centrodestra Perotta è stato chiaro: quel documento non si tocca, ma va integrato secondo le indicazioni del Parlamento europeo, ovvero inserendo anche un’autocertificazione di non condivisione del comunismo, oltre che di fascismo e nazismo. Posizione sostenuta giusto ieri dall’europarlamentare della Lega Tovaglieri in questi termini: «Siamo di fronte a un vero e proprio delirio e all’ennesimo tentativo della sinistra di far dimenticare agli italiani che, insieme al fascismo e al nazismo, anche il comunismo ha provocato milioni di morti nel mondo».

«Ripreso valore imprescindibile della Costituzione»

Non si sa se per gettare acqua o benzina sul fuoco, ecco oggi, mercoledì 10 febbraio, arrivare una replica dalla maggioranza di Vivere Rescaldina (nella foto in alto, la “squadra” che si presentò alle elezioni amministrative del 2019) che amministra il comune divenuto tristemente noto negli ultimi anni per l’illegalità diffusa nei “boschi della droga” ai suoi margini. A diffondere la replica è l’assessore Gianluca Crugnola «a nome di tutta l’amministrazione». Di seguito, un’ampia sintesi del comunicato (non firmato in calce).

«Avremmo voluto evitare di inseguire queste prese di posizione che a nulla e nessuno giovano, ma non possiamo non sottolineare due brevi concetti.

«In primo luogo, fa specie che ancora oggi siamo a discutere di ideologie, dimenticando come la nostra splendida, “sana e robusta” Costituzione, identifichi chiaramente nell’antifascismo un valore imprescindibile. Così come risulta evidente che ogni organo del nostro Stato debba chiaramente far riferimento alla Costituzione, adottata unanimemente dal nostro Parlamento con la condanna esplicita di quella singola ideologia che aveva portato il nostro Paese nel suo periodo più cupo. Costituzione che ci aspetteremmo che tutti gli attuali amministratori locali, regionali, nazionali, europei o aspiranti tali conoscano, tanto più se ci hanno anche giurato sopra.

«Il Centrodestra Unito ne era al corrente»

«Inoltre, fa specie anche che questa polemica nasca oggi, intorno ad un documento (la dichiarazione antifascista) che non solo è in uso in moltissimi Comuni italiani, ma che a Rescaldina è stata introdotta sì da Vivere Rescaldina, ma prima dell’attuale amministrazione. Dopo quindi molti anni in cui il documento viene richiesto per ogni evento e manifestazione e dopo che il Centrodestra Unito, come tutte le altre forze politiche, lo ha sottoscritto senza battere ciglio ogni volta che ha organizzato un evento, un banchetto, un incontro pubblico, la questione viene evidenziata ora. Risulta evidente l’opera di strumentalizzazione e la polemica costruita ad arte sul nulla.

«In ultimo, desideriamo esprimere l’augurio che la campagna elettorale possa proseguire serenamente e non intervenire su temi sui quali ci dovrebbe essere unità di intenti, come lo sport».

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